La figura di Scipione è un po’ svanita nel tempo Le poche notizie giunte sino a noi sono scritte da Torquato Tasso nella Gerusalemme Liberata, il suo capolavoro, le stesse sono sotto riportate.

Il borgo Borgoglio, presumibilmente, ha donato i natali a Scipione attorno al 1150, per quanto si conosce è stato uomo di cultura, contemporaneamente condottiero, come si deduce dalla letteratura italiana.


Il suo nome è ricordato fra i Capitani, ricercato dal quartier generale nei momenti cruciali per decidere gli svolgimenti sul campo di battaglia della prima Crociata.

Il Difensore del Sacro Sepolcro lo ha voluto con se in parecchie occasioni, in particolare quando si presenta, al quartier generale, la maga Armida, donna scaltra, assai propensa a metter tanto turbamento, quanto discordia fra i crociati.

Ella arriva alle porte del campo cristiano, con il suo savoir-faire chiede alle guardie di parlare, niente meno, con Goffredo di Buglione.

Arrivata al suo cospetto afferma, disperata, pressappoco così: aiutatemi a recuperare il mio regno usurpato, una menzogna ben raccontata, tanto da disporre per prestare aiuto alla bellissima, coraggiosa eroina.

Goffredo convoca dieci cavalieri, fra cui il nostro Scipione, il per assecondare l’ammagliatrice.

I saraceni, nel momento in cui i cavalieri si sono allontanati, attaccano il cristiani, l’assenza dei valorosi sul campo di battaglia è critica evidente, i cristiani sono in difficoltà, eppure riescono a sostenere egregiamente la lotta.

Torquato racconta l’assalto nei pressi della mura di Gerusalemme, il nostro concittadino difende eroicamente le posizioni conquistate, tuttavia nello scontro armato ha la peggio, perde l’esistenza per mano di Altamoro comunque, con la vita, ha contribuito alla vittoria dei cristiani.

L’evento è ricordato con l’affresco conservato nella tenuta Bisio, affacciata lungo la strada fra Francavilla e Gavi.

                                                                       Franco Montaldo