L’artista, alessandrino di adozione, è nato a Rovigo. A Treviso frequenta l’Accademia del Ferro per arrivare in Alessandria ad esercitare la sua arte di scultore in marmo, ferro, bronzo, poi la pittura

L’arte di Ferruccio Pozzato si staglia nelle più significative manifestazioni, è però la terza dimensione a scalfire la sua sensibilità d’artista, per passare alla pittura, trattando la tavolozza con la dovuta perizia, lavorando nel suo atelier agli Orti, con un punto di rifermento, per qualche tempo, in via San Giacomo della Vittoria, nei pressi dell’omonima chiesa.


Sorprende l’umiltà del nostro concittadino quando, a suo tempo, ha deciso di occuparsi della materia marmo, si è recato personalmente nelle cave, per osservare il taglio dei pezzi; dai Maestri scultori è andato per imparare, inserendosi accanto agli allievi pur essendo, le sue opere, già inserite nell’elenco della migliore arte.

Ecco! È la grandezza della semplicità a sorprendere; è la forza interiore ad emergere, la volontà di riuscire, non ad ogni costo, piuttosto attraverso l’attento studio, la concentrazione, la fatica di creare, dal blocco insignificante, la potenza della natura in tutte le sue espressioni.

L’opera più appariscente, creata con le sue mani, è la statua di Urbano Rattazzi, ubicata nella nostra piazza principale, ad essa si aggiungono i portali della Chiesa dedicata alla Madonna del Suffragio.

Ferruccio ha trovato l’ispirazione, nella seconda parte della sua esistenza, nel realdinamismo letto nella leggerezza della scultura, un movimento ove gli artisti cercano la plastica leggerezza della figura quasi sospesa nella quarta dimensione.

La sua esistenza si ferma qui, ottantaquattrenne.

Franco Montaldo

FOTO DI REPERTORIO