Figlia d’arte. Il padre Carlo Giovanni è eccellente pittore. Nasce ad Alessandria acquisisce la passione per la tavolozza fin dalla più tenera età

Giovanissima si cimenta con i colori, ben sostenuta dal genitore, marchese Carlo Giovanni Guasco di Solero, di professione pittore.


Ventenne è sposa del principe Francesco Guasco Gallarati di Bisio, nonché di Francavilla.

Il suo modo di trattare la tavolozza, come affermano i critici, è affine a quello di Rosalba Carriera, un’artista veneziana, conosciuta dalle famiglie aristocratiche, anche alessandrine, ammirata in ambito europeo … per i suoi briosi ritratti a pastello.

Le due artiste s’incontrano, hanno molto in comune, si frequentano; Cristina nell’osservare i dipinti dell’amica s’appassiona al pastello, prova, riprova questa tecnica mai abbandonata, anzi rafforzata con il conforto della collega Élisabeth Vigée Lebrun di Francia, anch’essa ben conosciuta nella sfera internazionale delle Gallerie d’arti figurative.

La nostra Cristina è incline ad altre forme artistiche, s’interessa di letteratura, nel tempo libero legge molto, con la predilezione della poesia francese, autrice di brevi pièces fugitives, a volte recitati con soggettiva passione.   

Ama la musica, suona il pianoforte, la chitarra con la quale accompagna il canto con la sua voce stupenda. 

Una terribile malattia irreversibile la contagia. È costretta ad andare a Pavia, laddove pare vi siano cure efficaci; nonostante ciò abbandona questo mondo all’età di soli ventisette anni, sepolta nella chiesa parrocchiale di Valle San Bartolomeo, tutt’ora ricordata con le liriche scritte dal conte Pietro Civalieri Inviziati di Masio.

                                                                                 Franco Montaldo