SOCI DEL GRUPPO Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Tortona hanno festeggiato la Santa Barbara Patrona dei marinai.
La cerimonia è iniziata alle ore 10.00 in piazza Roma dove è ubicato il monumento ai caduti del mare.
Alla presenza del Sindaco Federico Chiodi, del Capitano di Fregata Gianluigi Arzani, del Capitano di Corvetta Caccioppoli, del Presidente Italo Reginato, del Presidente Emerito Giuseppe Calore, dei rappresentanti dei Carabinieri della stazione di Tortona, e della Guardia di Finanza di Tortona, del Comando Polizia Locale dei rappresentanti dell’assodarmi dei carabinieri della polizia degli Alpini e dei Bersaglieri, nonché dei cittadini tortonesi simpatizzanti dell’associazione.
Gli oratori , hanno ricordato la santa patrona Santa Barbara martire cristiana.
Imprigionata nella torre da parte di suo padre associò la sua figura alle torri, a tutto ciò che concerneva la loro costruzione e manutenzione e quindi il loro uso militare; da qui il fatto di essere considerata patrona di architetti, stradini, tagliapietre, muratori, cantonieri, campanari, nonché di torri e fortezze. Parimenti, per via della morte di Dioscoro, (incenerito da un fulmine) essa venne considerata protettrice contro i fulmini e il fuoco, e di conseguenza contro le morti causate da esplosioni o da colpi d’artiglieria; da qui deriva il suo patronato su numerose professioni militari (artiglieri, artificieri, genio militare, membri della marina) e sui depositi di armi e munizioni (al punto che le polveriere vengono chiamate anche “santebarbare”)
Per quanto riguarda la marina militare (di cui fu confermata patrona da Pio XII con il breve pontificio del 4 dicembre 1951), la santa fu scelta in particolare perché simboleggiante la serenità del sacrificio di fronte a un pericolo inevitabile. È inoltre patrona di tutto ciò che riguarda il lavoro in miniera e dei vigili del fuoco. Il patronato sugli artiglieri e sui minatori risale almeno al XV secolo.
Gli oratori hanno voluto ricordare che le manifestazioni non sono retoriche ma, ricordando le gesta eroiche e i sacrifici dei loro predecessori che hanno sacrificato anche la giovane vita, si vuole propagandare i valori della Nazione e della Patria, affinché nel prosieguo del loro camminino sappiano amarla e difenderla da ogni attacco ideologico e culturale.

Il Presidente E, Giuseppe Calore