Domenica 6 novembre ore 16 circa: una signora in bicicletta sta percorrendo la nuova pista ciclabile (non ancora inaugurata ma praticamente funzionate in moti tratti) in viale Einaudi: è diretta verso la stazione ferroviaria ma sulla rotonda all’incrocio con via Baxilio è costretta a transitare in mezzo alla strada perché due auto sono parcheggiate proprio sopra lo spazio rosso riservati alle biciclette: all’interno alcune persone parlano comodamente dei fatti loro infischiandosene della ciclista e parcheggiando dove hanno sempre parcheggiato (anche se non potevano) le persone dirette in panetteria.

La donna prosegue verso via Saccaggi e poche decine di metri dopo è costretta nuovamente a transitare in mezzo alla strada perché un Suv è parcheggiato proprio sullo spazio riservato alla “Ciclabile”. I proprietari – che parla non in una lingua dell’est Europa – sono scesi e si sono fermati salutare una mamma con un neonato e invece che lasciare l’auto dall’altra parte della larga strada a senso unico, hanno pensato bene di intasare la pista ciclabile. Gli stranieri si fermano a fare le coccole ad un bimbo su passeggino mentre la donna in bicicletta transita lanciando uno sguardo all’auto ferma e alle persone che se la ridono incuranti della sua presenza.


E’ soltanto l’ultimo episodio che ci è stato segnalato in redazione e si aggiunge alle numerose critiche che la nuova pista ciclo pedonale fra Tortona e Viguzzolo sollevate da tanti lettori sul profilo sociale del giornale di cui ne riportiamo alcune:

“Vorrei capire – dice Giorgio – se chi la studiata prima e progettata poi va in bicicletta? Dovrebbe essere un aiuto per chi va in bicicletta ma personalmente credo che non sia cosi..anzi… senza contare il disagio di aver ridotto le carreggiata stradale…senza contare il disagio per tutte quelle intersezioni che la rendono molto pericolosa (altezza del distributore Ratti -ingresso palestra ed attività commerciali) ultimo ma non ultimo per noi automobilisti la mancata catarifrangenza delle protezioni della ciclabile che la notte con nebbia e pioggia ad una velocita di legge non si vedono.”

“Quando sarà pronta completamente – aggiunge Raffaele – spero e mi auguro che i signori ciclisti imparino ad usarla.”

“Per me è inutile – dice Lorenza – anche perché hanno utilizzato marciapiedi stretto strade quindi non la definirei ciclabile che è un parolone per 7 km scarsi.”

“Se volevano copiare le piste ciclabili che ci sono all’ estero – spiega Anna – è proprio uscita malissimo, perché nessuno rispetta la linea rossa e aggiungerei che in certi punti i ciclisti sono in pericolo.”

“E’ molto confusionaria – afferma Sergio – in certi punti sparisce non si sa più dove si dove andare”

“L’ho percorsa – racconta Manuel – Nel primo pezzo, dal bivio arrivando da Viguzzolo, passa sopra il marciapiede, che è stato riasfaltato ma senza livellare i tombini che quindi sono infossati di circa 10 cm Fino a quando la strada si sdoppia in due in due carreggiate. La pista si incrocia con l’uscita dell’iper ama, della palestra e con le due uscite del distributore. Inutile dire che quelle uscite che si incrociano sono pericolose, avrebbero dovuto farla dalla parte opposta.”

“Faccio una domanda – commenta Giulia – ma una a pista ciclabile non dovrebbe essere delimitata da una ringhiera o altro per essere denominata tale? Cosi e’ praticamente affiancata alle macchine….”

Ci fermiamo qui ma potremo aggiungere altri commenti tutti negativi che si aggiungono ai nostri dubbi sollevati l’altro giorno.

Per chi vuole veramente utilizzare una pista ciclabile veramente stupenda suggeriamo di utilizzare la Pista ciclabile del ponente Ligure, da Imperia ad Ospedaletti: 30 km che costeggia il mare. Stupenda.