Nasce a Rivalta Bormida da modesta famiglia di contadini. Avviato sin dalla più tenera età al lavoro dei campi s’ingegna, per quanto gli è possibile, ad usare matite pennelli colori. Una passione davvero radicata nel suo gentil animo

Paolo vive in campagna, un giorno andando in città è attratto dall’ambiente, soprattutto vuole disegnare attratto dai contorni di cose nuove, riportate su carta; sente l’interiore necessità di esternare il suo io attraverso la pittura, copia dal vero, riporta quanto gli appare sotto gli occhi, senza distinzione, con la sola gioia di fermare le immagini, attratte dalla fantasia di ragazzo.


Conosce Carlo Carrà, più anziano di 8 anni, il quale s’è trovato nella sua stessa posizione, anche lui destinato ad un altro mestiere, pur avendo forte desiderio d’immortalare ogni soggetto utile a comporre quadri.

Paolo quotidianamente, dopo il lavoro, è alla scuola serale ove incontra Pietro Morando, un altro grande alessandrino dedito all’arte figurativa.

I pittori ormai si conoscono, esternano i loro desideri, si confrontano, sono stimolati dalla fantasia del paesaggio circostante.

Il professor Filippelli è il loro insegnante il quale comprende le esigenze artistiche di ciascuno, li segue, insieme hanno imparato i principali elementi del disegno, della prospettiva, sanno trattare la figura, i colori con la personale personalità; nei ritagli di tempo concessi dalle lezioni, discorrono sul loro futuro, sulle correnti di pensiero, costantemente sorvegliati dall’insegnante.

Paolo riceve una borsa di studio dal Comune di Alessandria con la quale s’iscrive all’Accademia Albertina di Torino, qui conosce il Maestro Giacomo Grosso con cui perfeziona la soggettiva tecnica, tanto da aprire l’atelier nella nostra città, in corso Crimea.

I rapporti con i compagni di studi sono sempre ottimi, si consultano, discutono in merito alle esperienze vissute, confrontate da quelle dei loro insegnanti, seppur siano evidenti le personalità di ciascuno.

Paolo tende al realismo, esprime la sua sensibilità d’artista con uno stile vorticoso, cogliendo il meglio, dove È l’arte/ a far da padrone./ Ciascun dalla propria parte,/ il talento qui s’ espone.

Franco Montaldo