Sabato 25 giugno alle ore 21.00 presso il teatro di Valmadonna (AL) in via della Chiesa n. 16, in collaborazione con l’Associazione Spazioidea sezione Teatro, la compagnia Teatro Aperto di Alessandria presenta lo spettacolo ‘Innamorati’ liberamente tratto dal testo ‘Gl’innamorati’ di Carlo Goldoni, regia a cura di Simona Barbero, info e prenotazioni Silvia 338.7702567 (WhatsApp).

“Andare a teatro o partecipare alla realizzazione di uno spettacolo teatrale nell’attuale
contesto storico-sociale non è solo un atto creativo, ma promuove benessere e qualità di vita.
Emergenza sanitaria, lockdown, guerra e tensioni internazionali nel giro di due anni hanno
contribuito a creare un ambiente sociale emotivamente faticoso”. A parlare è Simona Barbero
che descrive così le motivazioni che l’hanno portata a riallestire uno spettacolo andato in scena
per la prima volta (con parte degli stessi interpreti) quattordici anni fa. “Nel contesto
dell’emergenza sanitaria l’iniziativa teatrale e culturale è stata limitata pesantemente. Ciò che
era normale e quotidiano è diventato eccezionale, le possibilità di socializzazione si sono
ristrette o azzerate costringendo a lunghi momenti di solitudine e paura resi ancora più pesanti
a causa delle scarse possibilità di partecipare alla vita sociale durante il picco pandemico.”
Quattordici anni fa lo spettacolo era stato rappresentato al Teatro Comunale di
Alessandria come saggio finale conclusivo di un periodo formativo durato due anni. “L’idea
di ricomporre il gruppo e di riallestire lo spettacolo è nata dall’esigenza di ritrovare un po’ di
normalità e forse, a livello simbolico, è stato un po’ come fare un salto indietro nel tempo”.
Le prove sono iniziate da remoto sfruttando piattaforme online al fine di coniugare alle
esigenze di distanziamento sociale quelle di messinscena. “La via del teatro” continua Simona
Barbero “apre le porte del possibile, ridisegna spazi interiori, aiuta ad immaginare, è un
potente rituale collettivo che chiama a raccolta l’umanità intorno a temi di volta, in volta,
diversi. È un modo che possiamo darci per riflettere sulle nostre maschere e personaggi
interiori, per prendere le distanze o partecipare ad una rappresentazione che si ripete sempre
uguale, che ha un inizio e una fine certi e per questo motivo accoglie e rassicura”.
Il gruppo è composto da persone che, dopo avere concluso la scuola di avviamento
teatrale i ‘Pochi’ di Alessandria, hanno avuto esperienze eterogenee in ambito teatrale.
Qualcuno ha portato avanti la sua ricerca con il gruppo Marcido Marcidoris di Torino, altri con
Carlos Maria Alsina o Jango Edwards, qualcuno si è specializzato presso la scuola D’Arte
Drammatica Paolo Grassi di Milano, altri hanno preso parte a worshop e seminari promossi da
associazioni teatrali locali.
Il testo è liberamente tratto da ‘Gl’innamorati’ di Carlo Goldoni, commedia brillante
ambientata a Milano il cui intreccio drammaturgico (basato su litigi e giochi amorosi di una
coppia) ha avuto molto successo di pubblico sin dalla prima rappresentazione andata in scena
nel 1759 presso lo storico Teatro San Luca di Venezia (ora Goldoni). Il drammaturgo scrive la
commedia dopo un periodo di permanenza a Roma, nei memoire riferisce di avere
personalmente incontrato i suoi personaggi traendone ispirazione dalla realtà. Il testo è in bilico
tra due polarità: ragione e follia dei due amanti che prendono per mano il pubblico e lo
accompagnano verso il loro gioco/tormento amoroso. Le battute incalzanti, i battibecchi dal
tono ilare e ritmato, mettono in evidenza pregi e difetti dei due protagonisti: Eugenia (Miriam
Marcolongo) e Fulgenzio (Francesco Mandia). Goldoni assegna a Ridolfo (rappresentato da
Maurizio Pellegrino) la funzione di pacere e consigliere e sembra che l’autore, attraverso
questo personaggio (Avvocato), voglia rappresentare sé stesso e una strada verso l’equilibrio
tra ragione e follia. L’azione scenica si svolge a Milano all’interno della casa della vecchia
“Zia Fabrizia” (Giovanna Perlongo). Nella commedia originale questo personaggio si chiama
Fabrizio ed è tradizionalmente assegnato ad un uomo. Nel nuovo adattamento, per sottolineare
la forza della riforma teatrale goldoniana nella quale la donna riveste ruolo centrale, è stato
assegnato ad una donna. Anche la parte del servitore “Tognino” è mutato in “Tognina” (Laura
Petrozzi).
Goldoni consegna al pubblico la sua commedia degli innamorati con un avvertimento:
“Specchiatevi, o giovani, in questi Innamorati ch’io vi presento; ridete di loro, e non fate che
si abbia a rider di voi” un monito che traguarda trasversalmente molte epoche e ancora oggi
risuona quanto mai attuale. Sì, perché: “La pazza gelosia che nella nostra Italia principalmente
è il flagello de’ cuori amanti, intorbida il bel sereno e fa nascere le tempeste anche in mezzo
alla calma”. Portato all’estremo questo concetto, inevitabilmente, richiama la problematica
attuale del machismo e dell’amore che diventa possesso fino a sfociare in violenza. Goldoni,
riformatore della commedia dell’arte, tuttavia è lieve ed epidermico nel suo modo di raccontare
la realtà: suggerisce piuttosto che approfondire. Quello che potrebbe diventare tragedia si
arresta sulla punta della penna per dare spazio al gioco e al divertissement. Goldoni sembra
insegnarci che dalla follia e dalle preoccupazioni ricorrenti è possibile prendere le distanze
ridendo (è scientificamente provato che non è possibile ridere e pensare allo stesso tempo) e
forse un po’ tutti, oggi, ne avvertiamo la necessità. Info e prenotazioni Silvia 338.7702567
(WhatsApp).