Folle pensare ad un nuovo inceneritore in Piemonte. In questi giorni il consorzio rifiuti CSR è tornato alla carica, dopo un silenzio lungo mesi, con la proposta per la realizzazione di un termovalorizzatore da 400 milioni di euro sul territorio comunale di Novi Ligure. Una scelta totalmente antistorica, antieconomica e antiambientale verso la quale ribadiamo la nostra netta contrarietà.

Le motivazioni sono svariate. Innanzitutto il nuovo inceneritore disincentiverebbe notevolmente la raccolta differenziata, di fatto remando contro gli obiettivi dell’Unione Europea in termini di percentuale di differenziata. Molte amministrazioni locali hanno fatto un grosso sforzo da questo punto di vista, sarebbe assurdo vanificarlo con tale impianto. Inoltre basterebbe copiare in tutta Italia le buone pratiche di consorzi che superano abbondantemente l’80% di raccolta differenziata, come CONTARINA nel Trevigiano. 


La strada è già tracciata e taglia fuori ogni valutazione su nuovi inutili termovalorizzatori. Non bisogna aumentare la quantità di rifiuti conferiti agli inceneritori, bisogna diminuirla spingendo sulla raccolta porta a porta, sulle isole ecologiche, su strumenti quali la tariffazione puntuale. Così facendo l’attuale impianto torinese sarà più che sufficiente al fabbisogno regionale e grazie alle nuove tecnologie potremo dismetterlo nei prossimi anni. 

Dal 2026 inoltre i termovalorizzatori dovranno pagare una tassa per ogni tonnellata di CO2 che emetteranno, rendendo l’operazione ancora più antieconomica, praticamente insostenibile se non con un aumento della Tari.

Possiamo capire le esigenze di parte della Liguria, totalmente sprovvista di impianti e di una buona pratica di raccolta differenziata, ma non dev’essere il Piemonte a sopperire alle mancanze di altri. La giunta Toti lavori sulla tanto decantata autonomia regionale per risolvere i problemi di raccolta e smaltimento. È facile per Toti trovare una sponda nella politica di Destra miope e compiacente della nostra Regione, pronta a chinarsi ad ogni richiesta, ma non è la soluzione giusta. 

Sean Sacco, Consigliere regionale M5S Piemonte

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