L’imprenditore che ha recentemente acquistato il maniero di castellar Ponzano dandole il suo nome per renderlo fruibile al pubblico e trasformarlo in un centro culturale di alto livello in grado di ospitare ogni genere di eventi, ha già iniziato ad attivarsi aprendo per la prima volta le porte del castello sebbene ancora necessiti di copiosi interventi di abbellimento e ristrutturazione.

Lo ha fatto ospitando due noti Tortonesi: lo scrittore Marco Candida e lo storico Giacomo Maria Prati, direttore del Museo della Certosa di Pavia ed ex dirigente dell’Accademia di Brera a Milano. Un incontro al Castello Sforzini di Castellar Ponzano che ha riacceso la discussione sulla “Tavola di Tortona”, dipinto leonardiano custodito nella Chiesa di Santa Maria Canale in Tortona.


Ad accoglierli il padrone di casa, esperto d’arte ed imprenditore del settore Luca Sforzini, in compagnia del suo storico collaboratore (e compagno d’Università a Cambridge) Mauro Di Vito, storico dell’arte esperto di simbologia botanica.

Sotto il grande gelso del giardino (pianta consacrata al dio Pan e “sapientissima arborum” secondo Plinio il vecchio) si è convenuto sull’opportunità di tornare ad analizzare ed approfondire il dipinto che tanto ha diviso gli studiosi nel corso dell’ultimo secolo (generando una quindicina di ipotesi attributive), ma che certo non a caso è stato accostato a Leonardo da Vinci.

Ne è nata una collaborazione, da subito operativa, nel nome del “capolavoro timido” (come lo ha suggestivamente definito Prati). Un sopralluogo a Santa Maria Canale sarà il primo passo.