Hanno fatto scalpore i risultati di una ricerca condotta da Save the Children Italia, in particolare quelli in merito alla povertà educativa: secondo il report “Impossibile22“, un 15enne su due non è in grado di comprendere un testo. Si parla in tal caso di “disturbo di comprensione o dell’apprendimento” e con questo si intende non la capacità di lettura e decodifica di un testo, bensì la capacità di comprendere il significato dello stesso. 

Già in passato, diversi studi hanno evidenziato i fattori che incidono sulla povertà educativa a livello nazionale, regionale e provinciali: alcune delle cause di questo fenomeno sono, per esempio, privazione di materiale educativo, scarsa accessibilità alle infrastrutture scolastiche, offerta formativa di scarso livello, mancanza di spazi ricreativi e tanti altri fattori. 
La situazione è peggiorata in tempi più recenti a causa del Covid-19: la chiusura delle scuole durante i lockdown non ha certamente aiutato i giovani ragazzi nel loro studio, soprattutto coloro che non hanno gli strumenti digitali.


Secondo alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente di Save the Children Italia, Claudio Tesauro, i giovani più colpiti da questo fenomeno sono i “ragazzi delle famiglie più povere, quelle che vivono al sud e quelle con background migratorio“.  

Come può aiutare la digitalizzazione nel settore dell’istruzione?

Nel corso degli anni, la tecnologia e le innovazioni digitali hanno impattato fortemente sull’educazione e sull’istruzione. Questo è dovuto anche alle attività del governo: uno degli obiettivi del MIUR (Ministero dell’Istruzione) è proprio quello di innovare il sistema scolastico tramite la digitalizzazione e tecnologia

Perchè si vuole raggiungere quest’obiettivo? Perchè il concetto di apprendimento apre diverse opportunità, soprattutto per i ragazzi stessi: 

  • permette di agevolare lo studio attraverso diversi approcci didattici di apprendimento; 
  • maggior coinvolgimento degli studenti, tramite l’uso di materiali didattici tradizionali e digitali. Inoltre, l’utilizzo di materiale multimediale permette un maggior coinvolgimento degli altri sensi, incrementando e migliorando i livelli di attenzione; 
  • maggiore accessibilità: la maggior parte dei ragazzi dai 11 ai 35 anni possiede almeno uno smart device, che può essere uno smartphone, un tablet o un PC. Ciò permetterebbe una maggiore inclusività, soprattutto per tutti gli studenti che non possono accedere alle infrastrutture scolastiche, semplicemente con una connessione internet
  • implementando sistemi di istruzione e apprendimento online si incentiva anche l’acquisizione da parte dei ragazzi di competenze e conoscenze digitali, sempre più richieste anche nel mercato del lavoro;
  • tramite l’apprendimento da remoto, i ragazzi hanno modo di accedere non solo a più risorse e materiali di studio, ma anche a più corsi di formazione che vanno oltre la scuola. 

Proprio in merito a questo punto, diverse sono le start up digitali inserite nel mondo dell’istruzione digitale, ognuna delle quali con caratteristiche diverse e con obiettivi di istruzione diversi. 

Alcuni esempi di startup digitali 

Tante sono le start up digitali che permettono un apprendimento virtuale. Si identifica appunto con l’espressione “educazione digitale” o “e-learning” tutti gli strumenti e piattaforme che permettono un apprendimento da remoto. 

Ogni start up offre diversi corsi di istruzione a diversi target, come ragazzi di scuole medie, licei, università o anche extra scolastici. Vediamone alcuni!

Labsitters

Startup digitale italiana che offre a tutti i bambini dai 3 ai 13 anni corsi di lingua inglese, francese e spagnola ad hoc per un miglior apprendimento. Labsitters dà la possibilità ai genitori di scegliere tra più opzioni disponibili: lezioni individuali o di gruppo, personalizzate in base agli orari e ai giorni disponibili dei genitori stessi. L’apprendimento avviene tramite giochi interattivi e lezioni multi-sensoriali.

Starting Finance

Comunità online, molto attiva anche sui social media, i cui corsi sono indicati soprattutto per gli studenti universitari e per tutti coloro che sono appassionati di economia, finanza e management. Oltre ad occuparsi di informazione sul mondo economico-finanziario, offrono diversi corsi di formazione e approfondimento. I giovani fondatori e collaboratori di Starting Finance basano la loro attività su tre pilastri fondamentali, che sono educazione, formazione e gamification dei processi di apprendimento. 

papernest

Fondata nel 2015, papernest è una startup francese che ha il chiaro obiettivo di rendere più facili e leggere le pratiche burocratiche della vita quotidiana. In particolare, si propone come piattaforma di gestione in cui gli utenti hanno modo di semplificare le pratiche del trasloco, cambiare fornitura di energia, sottoscrivere nuove offerte per la luce oppure attivare offerte telefoniche. Oltre a questi servizi, tramite le guide pubblicate settimanalmente, informa gli utenti su come risparmiare sulle spese della casa e molto altro. 

fonte: https://internet-casa.com/news/startup-digitali-istruzione/