Lunedì 16 maggio presso la Basilica Santuario “Madonna della Guardia” di Tortona è stata celebrata con grande solennità la festa liturgica di San Luigi Orione, nel cuore e centro della congregazione orionina ove è custodita l’insigne reliquia del corpo. E’ stato il vescovo diocesano mons. Guido Marini a presiedere la concelebrazione insieme al direttore generale P. Tarcisio Vieira, al rettore don Vanoi, ai confratelli orionini e diocesani tra i quali don Ceriani vicario episcopale per la Vita consacrata. Presenti anche tutti i rappresentanti della famiglia carismatica di Don Orione, le Piccole Suore Missionarie della Carità con la Provinciale Sr. M. Gemma Monceri, il Movimento Laicale Orionino, gli eremiti  di Sant’Alberto di Butrio, presente inoltre la Comunità dei novizi dei frati Cappuccini di Tortona e tanti fedeli devoti.  Sulle note del canto introitale “Lo Spirito del Signore è su di me” composto dal M° Vercesi direttore della corale della Basilica che ha animato la celebrazione, si è dato inizio alla celebrazione alla presenza di numerose autorità civili e militari sempre presenti e legate all’Opera Don Orione alle quali è stato rivolto dal rettore don Vanoi un grazie di cuore. Il vescovo nell’omelia ha ricordato quanto San Giovanni Paolo II nell’omelia della canonizzazione ha definito una splendida sintesi dell’identità di Don Orione: ‘il cuore di questo stratega della carità fu senza confini perché dilatato dalla carità di Cristo’. Da questa definizione ha poi commentato in tre passaggi questa definizione. “Il primo è ‘un cuore senza confini’ che ha palpitato per i più bisognosi, per la società, per la Chiesa, per tutti e per tutto. In quel cuore è sgorgato un inno straordinario alla carità. Il secondo è l’aggettivo ‘stratega della carità’. In realtà questa definizione nasconde però un grande segreto di Don Orione: la fiducia senza misura ed incondizionatamente nella Provvidenza di Dio. Vedeva Dio in tutto e per tutto e lo ha vissuto perché era certo che tutto fosse veicolo della Provvidenza di Dio. ‘Dilatato dalla carità di Cristo ” è il terzo passaggio ed è il fondamento di tutto perché non si capisce Don Orione se non si ritorna a questa passione da innamorati che lui ha avuto per Gesù”.   Mons. Marini ha poi concluso invitando tutti a guardare a “Don Orione per avvertire un rinnovato desiderio e slancio per stare anche noi sulla via della santità. Affidiamoci alla Madonna della Guardia perchè anche nella nostra vita come in quella di Don Orione si possa realizzare il capolavoro  della grazia di Dio nella carità”. Al termine dopo i saluti del direttore generale e del rettore, il vescovo ha impartito la Benedizione solenne e poi processionalmente  ci si è recati attorno all’urna di Don Orione sulle note dell’inno composto dal prof. Angelo D’Acunto, presente alla celebrazione come animatore liturgico, in occasione di questo speciale anno nel quale si celebra il 150° della nascita di Don Orione. Si conclude così questa celebrazione solenne e molto sentita. Don Orione possa dal cielo brillare sempre come astro di luce vivissima per tutti i suoi figli che su questa terra vogliono seguirne le orme tracciate nel solco della carità. 

Fabio Mogni – (foto Luigi Bloise)