Il controllo del territorio è l’impegno principale dell’Arma dei Carabinieri in tutto il Paese. Esso – normalmente eseguito mediante i servizi di pattuglia in uniforme – non si sostanzia solo nell’esecuzione di servizi di prevenzione, nei controlli stradali, nei servizi svolti a piedi dai “Carabinieri di quartiere”, ma anche – seppur in maniera più discreta – in attività il cui filo comune resta la tutela della sicurezza dei cittadini: tutela ambientale (in capo ai Carabinieri Forestali e al N.O.E.), tutela della salute con l’impegno del N.A.S., tutela del patrimonio culturale con i militari del T.P.C. e, come nel caso che affrontiamo oggi, tutela della sicurezza sul lavoro e del lavoro stesso, operata con il N.I.L., che ha un’unità presente in provincia.

Proprio il N.I.L., operando con la Stazione Carabinieri di Ventimiglia Principale, ha arrestato una persona in flagranza, ritenuta presuntivamente responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, avendo impiegato quattro lavoratori stranieri in un cantiere edile. La segnalazione originaria riguardava una discarica di inerti, poi rivelatasi un cantiere.


L’arrestato, di origini bulgare, lo avrebbe avviato in località Bevera di Ventimiglia su commissione di un altro cittadino straniero, ivi impiegando manodopera “in nero” sprovvista dei titoli di cui al D. Lgs. 81/2008 (l’idoneità tecnico professionale), di fatto sfruttata: questa la ragione che ha portato all’arresto. Nel corso dell’attività investigativa prodromica all’arresto, è emerso che i lavoratori sarebbero stati impiegati in cantiere per 10 ore, corrispondendo loro la somma di 30 Euro pro-capite.

Il cantiere è stato ovviamente sospeso, gli stranieri irregolari sono stati avviati alla Questura per le verifiche in materia di immigrazione, ulteriori accertamenti sono in corso in tema di rispetto della normativa di sicurezza di cantiere e sul possesso delle necessarie autorizzazioni; parallelamente, sono in corso approfondimenti in relazione al recupero contributivo.

Le attività dell’Arma continueranno in tutti i campi sopra menzionati, consapevoli che il controllo del territorio svolto con questo approccio olistico possa portare a un’ulteriore amplificazione della sicurezza in provincia, a tutela e al servizio della collettività.