A pochi giorni dai fatti e dopo aver individuato e segnalato all’Autorità Giudiziaria i presunti responsabili dei danneggiamenti e dei furti sui veicoli parcheggiati in Spianata Borgo Peri ad Imperia, i Carabinieri del NORM della Compagnia di Imperia hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal GIP del locale Tribunale il quale, su richiesta della Procura della Repubblica di Imperia – celere direttrice e coordinatrice delle indagini – ha disposto gli arresti domiciliari a carico di quattro soggetti italiani e maggiorenni, ritenuti responsabili dei fatti avvenuti nella notte del 20 marzo scorso.

In particolare i giovani sono indagati per aver danneggiato 15 autovetture, aver effratto e sottratto effetti personali e denaro contante da altre 13, nonchè aver tentato di rubare su altre sei auto che ignari cittadini avevano lasciato parcheggiate sulla Spianata di Oneglia la notte tra il 19 ed il 20 marzo.


Le attività dei Carabinieri, partite nella stessa notte, hanno consentito l’individuazione dei responsabili attraverso le testimonianze di alcuni passanti e l’approfondita analisi delle telecamere della videosorveglianza cittadina.

Le perquisizioni domiciliari che i Carabinieri della Compagnia di Imperia hanno svolto nelle abitazioni degli indagati lo scorso fine settimana hanno ulteriormente confermato la dinamica dei fatti e le loro responsabilità.

La “notte di follia a Oneglia”, come aveva titolato qualche testata giornalistica, questa volta non si è conclusa come speravano i quattro giovani.

Il controllo del territorio, la collaborazione tra le Forze di Polizia ed i sistemi di videosorveglianza, si sono nuovamente dimostrati strumento efficace per contrastare fenomeni di degrado e microcriminalità.

Il sano divertimento dei giovani imperiesi, in questo momento ove ci avviamo alla conclusione del periodo pandemico, non può venire offuscato dai pochi che così dimostrano solo un “un atteggiamento tracotante che manifesta una preoccupante indifferenza, se non un’aperta ostilità, rispetto alla legge penale, disinvoltamente violata pur di soddisfare gli istinti più estemporanei”.

Non è giovato nemmeno l’atteggiamento degli indagati connotato da “impalpabilità dei loro sistemi valoriali” a scimmiottamento di “quel mondo della malavita, percepito come modello di riferimento” che, anzi, ha indotto il G.I.P. a precisare come “qualunque violazione della misura ne giustificherà la sostituzione con la custodia in carcere”. Intelligenti pauca.