Quando, alla mezzanotte del 31 Dicembre 2021, stappammo la consueta bottiglia di spumante per festeggiare la nascita dell’anno nuovo, vidi negli occhi di coloro che mi stavano vicino una certa speranza che l’anno nuovo fosse finalmente l’avvento della ripresa, del progressivo ritorno ad una vita normale, della rinascita. Insomma l’anno dell’uscita da questo incubo chiamato COVID-19.

Tutto stava andando per il meglio, o quasi, per circa due mesi, fino al 24 Febbraio 2022, quando la Russia ha iniziato l’invasione dell’Ucraina con lo scopo di destabilizzare e rimuovere il suo Governo, troppo legato all’UE ed alla NATO.


Praticamente, stiamo ancora vedendo sfumare la speranza che avevamo quando abbiamo stappato lo spumante il 31 Dicembre scorso. Il nostro, ormai segnato, destino è quello di vivere in uno stato di emergenza continua. Quasi alla stregua della guerra perenne che combattono i famosi e buffi soldatini dei fumetti del compianto Franco Bonvicini, in arte Bonvi.

E’ risaputo. Anche i sassi lo sanno. La Russia non vuole la NATO, e quindi lo Zio Sam, vicino ai propri confini. L’Ucraina, qualora aderisse al Patto Atlantico, avrebbe dei vincoli e degli oneri da rispettare. Ossia, come l’Italia ed altri Paesi, fare anche aprire delle basi militari ad uso e consumo degli Yankee. Visto il “buon sangue” che è sempre corso tra U.S.A e Russia da dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale (basta solo aprire un libercolo storico del novecento per comprenderlo), il rischio di avere l’ennesima colonia dell’imperialismo americano (mi farò odiare dagli americanofili ma, in soldoni, di questo si tratta; bisogna essere onesti intellettualmente) a ridosso dei propri confini ha fatto diventare rosso sangue i bellissimi occhi blu del Presidente Vladimir Putin. E le conseguenze le stiamo vedendo giorno dopo giorno, vivendole con una certa ansia e paura visto che i media, forse per vendere qualche copia in più (ce lo auguriamo tutti i questo caso) forse perché la minaccia è quantomeno verosimile, stanno incominciando a fare circolare la voce di guerra nucleare.

L’Ucraina attualmente è uno Stato sovrano, ricco di materie prime, che da diversi anni sta facendo una politica filo occidentale. Si è ancora quindi andato a creare quello status di tensione, di guerra che speriamo tutti rimanga ancora fredda o quantomeno tiepida, tra U.S.A e Russia. Questo spiega la mobilitazione dell’occidente che si sta attuando contro il nemico comune di sempre. Solo che però, oggi non ci sono più i politici di un tempo. Abbiamo, ahimè, il peggio di quello che il mondo politico mondiale possa offrire.

Userò un po’ di satira per rendere il concetto, di quello che è avvenuto e sta avvenendo, cercando, nello stesso tempo, di sdrammatizzare un pochetto.

Da una parte, oltreoceano, abbiamo uno Stato privo di storia. Penso che soffra molto quando i suoi cittadini vengono in Europa e vedono le opere d’arte europee per poi tornare e ritrovarsi a fare gite culturali a Graceland (la casa di Elvis), Hollywood (dove l’opera d’arte più famosa è il TCL Chinese Theatre dove si possono contemplare le impronte di mani e piedi dei loro eroi storici come John Wayne, Jack Lemmon, George Clooney e Tom Hanks), per poi andare a farsi un selfie con la statua di Fonzie a Milwaukee (sperando magari di incontrare pure l’attore Henry Winkle) oppure con la targa posta a Riverside, città che darà, nel 2228, i natali al Capitano James Tiberius Kirk (il comandante dell’Enterprise di Star Trek). Per poi finire questo viaggio strapieno di “cultura” con una bella cena all’Hard Rock Cafè, seduti sotto la chitarra di Jimi Hendrix o di Bo Diddley , postando la succosa bistecca su Facebook piuttosto che Instagram.

Si potrebbe quindi, comprendere, se avessero una certa impotenza culturale nei confronti del mondo; malessere che potrebbero sfogare nei confronti di altri Stati sovrani. Avete notato che ogni volta che lo Zio Sam si schiera contro qualcuno, automaticamente ha i suoi ‘fedeli’ europei che corrono al suo capezzale? Iraq, Kuwait, Libano, Somalia, Kossovo, ecc… non vi dicono niente questi Stati?

Questo perché forse stanno adottando una politica particolare. Non solo, ma siamo sicuri che l’America voglia l’Europa unita e compatta?

Non è che pensi di ispirarsi all’insegnante a scuola che preferisce una classe disunita affinché possa utilizzare indiscriminatamente il proprio metodo di lavoro piuttosto che trovarsi davanti una classe unita e compatta e quindi dovere scendere a compromessi, con doppia fatica e dispendio di energie?

Dall’altra parte abbiamo la Russia, una potenza con forti risorse e senso di patriottismo. Uno stato che non ci ha mai chiesto nulla nelle sue diatribe con altri Stati. Una nazione che sembra volere l’Europa unita; un’Europa che sappia gestirsi autonomamente e che scelga liberamente le politiche da adottare. Uno stato, la Russia, che pretende rispetto e si è sempre opposto a questo modo di comportarsi di oltreoceano.

E nel mezzo chi c’è? L’Ucraina. Uno stato mite, umile, la cui popolazione è composta da grandi lavoratori, il cui quasi 50% di origine russa. Che ha sempre vissuto con la cultura sovietica. Nazione guidata da un comico, forse eletto con il supporto dell’occidente e che ha iniziato ad attuare quanto ho scritto nelle righe precedenti.

Quindi quando un comico, con zero esperienza politica e diplomatica, diventa Presidente e porta il palcoscenico nel suo Paese osando sfidare uno Stato che il mondo intero ha sempre temuto per la sua integrità culturale, politica e patriottica, inevitabilmente scoppia un, perdonatemi la parola, casino mondiale.

Del resto noi italiani lo dovremmo sapere bene cosa succede e chi sale al potere, quando si vota un comico… Ma questa è un’altra storia che, spero, giungerà anch’essa alla fine. Che il 2023 arrivi presto!!! Preghiamo all’unisono per questo!

Non penso ci sia altro da dire. Solo l’invito a fare tesoro di questi momenti e di comprendere cosa può accadere quando si votano persone populiste che parlano alla pancia della popolazione, fomentando odio e disunione. Sappiate che dietro queste persone c’è sempre l’insegnante che vuole la classe disunita per fare come meglio crede ed imporre il suo metodo di lavoro.

Preghiamo per tutte le vittime innocenti Ucraine e non solo con la speranza che il tutto finisca presto e per il meglio.

Che Dio ci aiuti.

Pier Paolo Liuzzo

Abbiamo riflettuto prima di pubblicare questa lettera, poi abbiamo pensato che censurarla sarebbe stato un comportamento anti democratico e filo nazista, visto che tanti usano questo termine. Siamo contro la guerra, ovviamente perché non esiste una risposta così violenta come quella scatenata da Putin. Malgrado le ragioni che ogni persona possa avere non si risponde con un bazooka ad uno che ti sferra un pugno, ma soprattutto non si uccidono civili e si distrugge una nazione. Se dobbiamo essere sinceri fino in fondo, però, non si devono neppure invitare i cittadini ad abbracciare le armi per andare a combattere perché significa mandarli a morire, in quanto non sono militarmente preparati.

In questa storia tutto è sbagliato e come ci insegna, la vita la ragione non è mai tutta dalla stessa parte.