Caro Direttore,

ho letto con molta attenzione il suo commento al mio articolo/lettera in redazione. Diciamo che il messaggio che desideravo fare passare era ben altro. E, mi scusi Direttore se mi permetto, il titolo che ha scelto di scrivere non aiuta i lettori sicuramente a comprendere il ragionamento che ho voluto condividere con loro.
Vorrei innanzitutto, a scanso di equivoci, ribadire che sono il primo a condannare la guerra. E sono d’accordo con lei che la risposta russa è stata molto violenta. Volevo solo soffermarmi sulle cause che hanno scatenato questo conflitto che prego ogni giorno che finisca presto e per il meglio.
Questo conflitto, ribadisco sbagliato e da condannare, è l’atto finale di una serie errori, commessi da quasi 10 anni a questa parte, da parte dell’Occidente, sapendo benissimo che la Russia non è uno Stato che sta a guardare e mettere i piedi in testa. Sinceramente, mi stupisco come non sia intervenuta prima.
La maggior parte di noi soffre di memoria corta e quindi vede questo caso bellico come un fatto a se stante, cosa che tutt’altro è.
Quando negli anni 60 la Russia ha portato i missili nucleari a Cuba (90 miglia marine dagli USA) cosa è successo? Mamma mia! Nel giro di pochi giorni stava per scoppiare un conflitto mondiale, fortunatamente risoltosi per il meglio. Gli Americani hanno subito reagito e avevano tutte le ragioni! A chi fa piacere avere una minaccia di quella portata a pochi km dai propri confini?
La Russia è dalla fine degli anni 80 che ha la NATO alle costole, che nel corso degli ultimi anni, ha guadagnato terreno arrivando quasi ai confini sovietici. Penso che abbia uno spirito di sopportazione nettamente maggiore che gli USA, esauritosi purtroppo in qualcosa di violento e terribile.
Non voglio fare un excursus storico dettagliato che potrebbe annoiare o farmi diventare pesante. Solo invitare a leggere di più ed imparare dalla storia. Vorrei però dire che in questo conflitto, non è solo la Russia a dovere fare un mea culpa.
Ribadisco quanto scritto nel mio articolo precedente ossia la mia vicinanza al popolo Ucraino, popolo mite di grandi lavoratori, e prego per tutti auspicando che le nuove generazioni traggano insegnamento da questi fatti che purtroppo sono la conseguenza di errori commessi negli anni passati e non fatti a se stanti.


La ringrazio per lo spazio dedicatomi.

Pier Paolo Liuzzo

Forse il titolo del primo articolo non era completamente adeguato ma non voleva assolutamente sviare i lettori: credo che ogni persona con un briciolo di intelletto condanni sempre e comunque la guerra a prescindere dalle varie ragioni. Questo mi sembra scontato e l’ho dato per scontato leggendo la lettera di Liuzzo.

Il titolo aveva il solo scopo di invogliare il lettore a non farsi traviare dalle apparenze ma di analizzare appunto le cause che hanno portato alla guerra, che non sono soltanto da una parte come certi media sembrano farci credere. Era necessario un titolo “adeguato” perché in caso contrario i lettori non avrebbero aperto il file e letto le considerazioni – pertinenti – di Pier Paolo Liuzzo. Lo scopo del titolo era soltanto quello così come l’immagine: richiamare l’attenzione dei lettori sui contenuti dell’articolo per invogliarli ad aprire il file e leggerlo perché oggi la cosiddetta “Informazione” (che spesso informazione non è) è così abnorme che è difficile districarsi e molti leggono solo il titolo e passano oltre. E non sarebbe stato giusto.

Per quanto mi riguarda, pur con tutte le motivazioni che si possano avere, condanno e condannerò sempre chi invita la popolazione alla guerra anche per difendersi. La pace non si ottiene con la guerra e invitare i civili ad a prendere le armi non mi sembra un’idea geniale perché aumenta l’escalation. Non è così che si raggiunge la pace.

Angelo Bottiroli