“Dall’Olivo alla tavola”, questo il nome della tre giorni di evento organizzato dalla Filiera degli Olivicoltori Liguri Associati coordinati da APOL, la cooperativa di olivicoltori presieduta da Massimo Solari produttore e socio dirigente di Coldiretti.

Sabato 4 dicembre, presso il Frantoio Lucchi e Guastalli a Santo Stefano Magra è stato presentato alle istituzioni, giornalisti ed addetti del settore il progetto di filiera corta che ha portato all’aggregazione del prodotto delle aziende agricole del territorio e alla creazione di una linea di prodotti con marchio “Öie” destinata prevalentemente alla ristorazione ed ai consumatori finali. Il press tour guidato ha permesso ai partecipanti di conoscere da vicino la realtà degli impianti di trasformazione del frantoio, primo in Liguria ad utilizzare la tecnologia green nella lavorazione delle olive senza la produzione di rifiuti oleari.


Alla conferenza stampa, inoltre, le aziende agricole, i trasformatori protagonisti del progetto di filiera, e i tecnici del progetto hanno potuto raccontare l’importanza dell’olivicoltura centrale nell’economia e nella cultura del territorio ma troppo spesso vittima di disinformazione e contraffazione. Numerosi gli interventi delle istituzioni, presenti il Sindaco del Comune di Santo Stefano di Magra Paola Sisti, il Sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini, il Presidente del Consiglio Regionale Gianmarco Medusei, il presidente del Canale Lunense Francesca Tonelli e l’Assessore alla Tutela dell’Ambiente di Lerici Claudia Gianstefani.

Infine, i presenti hanno potuto partecipare ad un laboratorio professionale di assaggio guidato dal capo Panel Marco Lucchi che ha spiegato la tecnica ufficiale di valutazione organolettica e di classificazione merceologica dell’olio di oliva.

“Come Coldiretti siamo lieti di aver partecipato a questa giornata, è stata un’iniziativa di rilevante importanza per l’olivicoltura del levante ligure. –dichiarano Paolo Campocci, Direttore Provinciale, e Sara Baccelli, Presidente Coldiretti La Spezia- Progetti di valorizzazione della filiera corta, come quello realizzato da APOL, permettono di creare collaborazione e sinergia con il nostro territorio e di valorizzare il patrimonio olivicolo ligure che può diventare centrale non solo nella ristorazione locale ma anche nell’ambito della conoscenza della tradizione e della cultura ligure da parte dei turisti. E’ essenziale lavorare al recupero degli oliveti abbandonati per la salvaguardia del nostro delicato territorio e continuare a dare una corretta informazione sulle etichette nutrizionali che rischiano di affermarsi nell’unione europea; il cosiddetto nutriscore è un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per penalizzare alimenti sani e naturali, come il nostro olio, da sempre presenti sulle nostre tavole a vantaggio di prodotti artificiali di cui a volte non si conoscono neanche gli ingredienti.”