La Polizia di Stato di Ventimiglia ha tratto in arresto ed assicurato alla giustizia un ricercato nei cui confronti pendeva da tre anni un provvedimento restrittivo, essendo egli stato condannato ad una pena di circa un anno per esercizio abusivo della professione e truffa.  

            W.N., di anni 67 e nato a Treviso, è stato controllato dagli operatori della Polizia di Frontiera nei pressi della barriera autostradale a bordo di un pullman bulgaro proveniente dalla Spagna con destinazione finale Bulgaria.


            I fatti a lui contestati risalgono al 2015, quando il reo, in concorso con un altro soggetto, si era spacciato come medico dentista ed aveva prospettato ad un terzo individuo la possibilità di fargli conseguire on line la laurea in odontoiatria presso l’Università Federico II di Napoli.

            La vittima della truffa iniziava a versare ai due amici alcuni cospicui acconti, fino a raggiungere la somma di 70 mila euro.

            Dopo la presunta iscrizione all’università, la vittima iniziava a pagare e a studiare per sostenere le prove d’esame on line, mentre le richieste di denaro divenivano sempre più pressanti, tanto da destargli i primi dubbi.

            I suoi dubbi trovavano conferma quando veniva effettivamente a conoscenza del fatto che il denaro versato fosse in parte destinato a remunerare alcuni soggetti campani, i quali avevano l’accesso al centro meccanografico di Roma per la produzione dei falsi attestati. 

            Dalla denuncia dell’accaduto da parte della vittima iniziava un procedimento penale che si concludeva con la condanna per esercizio abusivo della professione e truffa.

            Dopo essere stato individuato, il reo è stato condotto negli Uffici del Settore di Frontiera della Polizia di Ventimiglia, dove venivano ultimate le procedure di rito. Dagli accertamenti emergeva, altresì, che il risultava anche indagato per minacce nei confronti di una sua donna.

            Al termine delle formalità di rito il latitante è stato tratto in arresto e condotto al Carcere di Marassi-Genova.