“Il fatto che la società Autostradale e Trotta Bus abbiano presentato due manifestazioni di interesse per l’acquisto dell’85% del Consorzio intercomunale trasporti di Novi rappresenta senza dubbio il più grosso successo di questa amministrazione comunale guidata dal Sindaco Gian Paolo Cabella e sostenuta da tutte le forze della destra. Erano dieci anni che si cercava una soluzione al problema della municipalizzata. Ci abbiamo lavorato molto, in particolare io e la Lega ,abbiamo sempre pensato che ci potesse essere una via di uscita. Abbiamo preso il vecchio piano del 2018 e vi abbiamo apportato una modifica nell’ottobre dello scorso anno che prevedeva la ricapitalizzazione e la gara suscitando l’incredulità di molti. Invece questa azienda ha ricevuto già due manifestazioni di interesse da parte di ditte che non possiamo non riconoscere come serie e che operano nel settore. La scelta quindi è stata buona e il piano di salvataggio è stato approvato a maggioranza assoluta la ricapitalizzazione da parte dei sindaci soci. Ora si tratta di partire con le procedure di gara”: così inizia l’intervista a Giacomo Perocchio, consigliere comunale e coordinatore cittadino della Lega. Una intervista che spazia su tanti argomenti, a partire dalla chiusura dello Sportello per gli stranieri.

“In realtà siete stati voi giornalisti a parlare di chiusura dello sportello degli stranieri, afferma Giacomo Perocchio, in realtà sia il comunicato emesso dall’amministrazione comunale, sia l’intervento dell’Assessore agli Affari sociali Marisa Franco, nel consiglio comunale tenutosi martedì 11 maggio, hanno messo l’accento che si tratta di una riorganizzazione del servizio.”


L’assessore Marisa Franco ha anche affermato di avere chiesto ai comuni del distretto di Novi se erano interessati allo sportello per stranieri.

E’ cosi, abbiamo chiuso l’ufficio con la cooperativa sociale Azimut con la quale la convenzione stipulata dalla precedente amministrazione comunale era scaduta e abbiamo ritenuto che questo servizio non fosse più necessario per le nostre esigenze. E’ stato, come ha detto l’assessore Marisa Franco, chiesto a tutti i Comuni del distretto di Novi se erano interessati a partecipare all’ufficio per gli stranieri. Ventinove Comuni dei trentuno facenti parte del Distretto del Novese hanno risposto negativamente. Ritenevamo una anomalia che il Comune di Novi pagasse il servizio per tutti coloro che poi ne usufruivano. E la convenzione che verrà stipulata comprenderà gli stessi servizi che si sono avuti finora.

Ridotto le ore dello sportello per stranieri, con la cifra risparmiata darete vita a un ufficio per le persone anziane. Ma per quest’ultimo era necessario trovare fondi nel ridimensionamento dello Sportello per gli stranieri?

‘La verità, semplice, semplice, è che abbiamo compiuto una valutazione della situazione a Novi e deciso che non ci fosse più l’esigenza di mantenere lo Sportello stranieri in quel modo.  Fermo restando che il nuovo sportello garantirà tutti i servizi forniti dal precedente. Ma, ripeto, sarà rivolto solo agli stranieri residenti a Novi. Si è pubblicato un bando a evidenza pubblica con l’esborso di una cifra molto ridotta, così come si sono ridotte le ore di servizio a sei dalle diciotto che erano. Vengono risparmiati così tredicimila euro che intendiamo utilizzare per l’ufficio per gli anziani. Per anziani pensiamo a coloro che hanno più di 65  anni di età e che si trovano in difficoltà con le nuove tecnologie che sempre più si diffondono nella società di oggi. Soprattutto per quanto riguarda l’informatica.

Però gli stranieri residenti a Novi sono circa quattromila: viene facile pensare che sei ore di servizio dello sportello sono poche.

In verità casi di nuovi arrivi di stranieri e di immigrati che non sanno parlare l’italiano sono praticamente nulli. La comunità straniera a Novi è quindi composta da persone che oltre a conoscere la nostra lingua, hanno anche una perfetta conoscenza degli uffici e delle pratiche burocratiche che devono svolgere. Senza avere bisogno del supporto del mediatore.

Vorrei inoltre precisare, come ha anche affermato l’assessore Marisa Franco in consiglio comunale, che il 25% degli accessi allo Sportello per stranieri erano di persone non residenti a Novi ma nei Comuni vicini e ci sono stati parecchi utenti giunti addirittura da fuori territorio.

Resta il dubbio che sulla decisione abbiano pesato le 150 persone che hanno partecipato al flash mob contro la chiusura.

 Non abbiamo fatto alcuna retromarcia se è questo a cui vuole alludere.

Torniamo per un attimo al Cit ed al piano di salvataggio votato in consiglio comunale: dovete ringraziare la minoranza che non ha fatto mancare il numero legale.

Io rispondo per la Lega e per la Lega erano tutti presenti, per gli altri non dovete chiedere a me. Posso capire che il parere negativo dato dai tecnici sul piano di salvataggio del Cit possa avere influito su qualcuno ma ci vuole anche un po’ di coraggio, di fiducia e di comprendere le cose. Le motivazioni dell’assessore Delfino, che in questo campo è certamente uno dei migliori e dei più esperti, sono state più che convincenti sulle basi tecniche. Noi della Lega eravamo convinti della giustezza delle nostre posizioni sul piano politico e i fatti di questi ultimi giorni lo stanno dimostrando. Apprezzo il comportamento tenuto dal partito Democratico e da Lucia Zippo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale aldilà di come hanno votato. Bisogna però capire che essere consiglieri comunali implica prendersi delle responsabilità.

Duecentosessanta mila euro per la misura “Futuro in comune” del progetto “Rigenera Italia” per l’efficientamento energetico e lo sviluppo sostenibile: avete già una idea di come impiegarli?

L’assessore Roberta Bruno per quanto riguarda la delega dell’Ambiente sta lavorando molto  e anche alcune schede del Ricovery andavano in questo senso.  A Novi abbiamo cominciato a fare un piccolo passo con le nuove auto dei vigili urbani e l’idea è di cercare di immaginare di angoli del verde che sono abbandonati o mal tenuti. In quelle aree sarebbe utile mettere del verde e, inoltre, lavorare sul cambio di tutti i mezzi che abbiamo con quelli elettrici.

Un milione e duecento mila euro di fondi Covid non utilizzato lo scorso anno. Come mai lo avete avanzato invece di adottare misure a favore delle categorie e delle persone colpite dalla emergenza sanitaria?

Nella commissione Covid tenutasi il 5 maggio è stato deciso di rinnovare il bonus Novi per chi è stato chiuso e stanziata una cifra intorno ai centomila euro al Consorzio servizi alla persona per una nuova distribuzione di buoni alimentari. Ci sono alcune attività che sono state chiuse più di tutti come parrucchieri, estetiste, palestre e cercheremo di dare un contributo soprattutto a loro .

Inoltre lo scorso anno sono stati adottati tutta una serie di provvedimenti a favore di persone e categorie industriali e commerciali danneggiate dal Coronavirus. Purtroppo quest’anno,  una cosa che nessuno dice e per la quale un minimo di prudenza è d’obbligo, riguarda le mancate entrate dello scorso anno. Ci sono comunque tante iniziative che sono state discusse nella commissione Covid, compresi anche sgravi fiscali. Speriamo che sia finita questa situazione di emergenza sanitaria anche perchè lo Stato non darà più tanti trasferimenti come avvenuto lo scorso anno e si corre il rischio della mazzata per le mancate entrate. Ci sono tanti capitoli che sono stati ridotti.

Emergenza sanitaria: il parco acquatico Bolle Blu ha lanciato una petizione fra la gente perchè possa aprire prima di quanto previsto dal decreto Draghi ovvero dal primo luglio. Condivide questa richiesta e riguardo al coprifuoco dovrebbe essere ridotto o annullato?

Condivido la richiesta del parco acquatico Bolle Blu  se le cose si fanno mantenendo le distanze fra le persone e le dovute precauzioni. Io mi auguro che, anche con la vaccinazione che sta proseguendo sempre più celermente, sia corretto aprire prima con la capacità ridotta e con qualche precauzione da adottarsi soprattutto negli spazi comuni. E comunque le acque delle piscine essendo clorate disinfettano da germi e batteri.

Riguardo al coprifuoco non penso che si possa prendere il Coronavirus a un’ora e che sparisca in quelle diurne. Io credo che mezzanotte, l’una o le dieci non faccia la differenza. La differenza la fanno le persone e gli esercenti nel mantenere le precauzioni. Se si chiude alle dieci ma ci sono persone che non rispettano i distanziamenti e l’obbligo di portare le mascherine è un problema rispetto al cenare al ristorante di sera, andando a casa anche all’una di sera, osservando invece le misure previste.

Come dice è un discorso condivisibile ma resta il fatto che gli assembramenti ai bar in questi mesi ci sono sempre stati, così come le persone che circolano senza mascherina.

I vigili urbani cercano di fare il possibile, non penso ci sia l’intenzione di non fare rispettare le leggi. Per evitare di avere regole come il coprifuoco che ritengo inutili, togliere o ridurre il lockdown implica che si devono rispettare le regole esistenti. Le forze dell’ordine dovrebbero, nonostante i problemi di organico e i tanti compiti da assolvere, cercare di  eliminare gli assembramenti e facendo modo che tutti portino la mascherina. Si potrebbe, così, vivere tranquillamente senza problemi di orario e di attività chiuse.

Nel consiglio comunale in cui sono stati presentati i progetti del Comune di Novi per il Ricovery Plan è stato osservato da alcuni consiglieri che sarebbe stato opportuno concentrarsi su quelli che sono prioritari per la città.

Diciamo che tutti i Comuni hanno cercato di presentare più progetti possibili. Novi ha cercato di rispondere con i progetti a diverse esigenze, da quelle degli uffici pubblici all’ambiente, dall’informatica al sociale. Meglio sparare il più alto possibile per ottenere quanto più si può e non partire già con le ali tagliate .

L’obiezione però è che così facendo possono essere decisi progetti che hanno per Novi una minore rilevanza.

Le missioni del Recovery sono state seguite su tutti i progetti a differenza di altri Comuni. La cosa fondamentale di queste proposte è che sono coerenti con il nostro progetto di città e, se non accolte nel Recovery Plan,  potremmo realizzarle con altre fonti di finanziamento o partecipando a dei bandi sia regionali che europei.

L’assessore regionale alla Sanità Icardi, nel presentare i progetti inseriti nel Recovery Plan, ha affermato che devono anche riguardare la digitalizzazione della sanità e la creazione di forti reti di prossimità e con esse la telemedicina e i progetti di avvicinamento dei servizi ai cittadini. Concorda con queste impostazioni  e pensa che siano realizzabili a Novi?

Io penso di si  anche perchè ritengo che sia da rivoluzionare il mondo informatico della sanità. Abbiamo visto che ci sono delle problematiche con il centro informatico per quanto riguarda i vaccini essendoci stati dei disguidi. E’ un problema anche per i medici di base  o la guardia medica che se potessero accedere alla cartella sanitaria del paziente, grazie a un sistema informatico collegato, potrebbero dare un servizio migliore. Vedendo quello che le persone hanno fatto come prestazioni e tutto lo storico sarebbe più semplice anche per i pazienti che non dovrebbero portare alle visite tutta la documentazione necessaria e che deve essere vagliata dal medico. 

Estremamente utile anche il contributo della telemedicina soprattutto uscendo da questo momento in cui è più difficile entrare negli ospedali o perchè vi sono persone fragili o diversamente abili che non possono recarsi a fare una visita medica fuori dal proprio paese. Certo come medico non nascondo che valutare un paziente da remoto senza vederlo fisicamente può anche indurre a commettere degli errori. Perchè la visita di persona è differente da quello che si può fare in video chiamata.

Fioccano le proteste per il nuovo sistema di raccolta rifiuti. Su di un gruppo facebook un utente ha scritto che sarebbe stato opportuno lasciare i cassoni della differenziata così com’erano e incentivare il resto con bonus a cittadini virtuosi e inasprendo le sanzioni verso i furbetti.

Esistono dei problemi per quanto riguarda il porta a porta che abbiamo sempre evidenziato e da risolvere con la collaborazione di Gestione Ambiente. Il principale riguarda i condomini perchè, effettivamente,è difficile con venticinque o trenta bidoncini tutti per strada lo stesso giorno. Si deve trovare un coordinamento fra amministratori di condominio e la società di raccolta.

Un altro problema riguarda gli abbandoni. A breve adotteremo una linea politica grazie alla collaborazione dell’ispettore dell’ambiente e della polizia municipale, seguendo l’esempio di Acqui che è stato alle cronache qualche giorno fa. I vari sacchetti, spesso, permettono di identificare la persona che li ha abbandonati. Devono essere tolti innanzitutto dalle strade e dai fossi per un’opera di igiene ambientale ma vanno aperti per cercare  elementi che consentano di individuare i responsabili. Una azione nuova. Dopo che qualche persona sarà stata rintracciata, anche le altre ci penseranno prima di buttare via dei sacchetti. Una cosa sulla quale assolutamente vogliamo impegnarci.

Maurizio Priano