Sette piante, di varie dimensioni, dal piccolo e giovane viburno fino alla vigorosa sophora e al grande acero, presenti nell’area verde intorno al monumento dedicato a San Luigi Orione, sono state intitolate rispettivamente a sette Giusti, tutti religiosi/e appartenuti alla Congregazione del Santo pontecuronese, che  hanno  salvato vite, si sono battuti in favore dei diritti umani durante le persecuzioni e hanno difeso la dignità della persona, rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani. Sono gli eroici Don Enrico Sciaccaluga, Suor M. Stanislaa (Costanza Bertolotti), don Gaetano Piccinini, Madre Croce (Lucrezia Manente), Don Giuseppe Pollarolo, Don Giovanbattista Lucarini e Don Lorenzo Nicola.

Le targhe, con i nomi di queste sette figure esemplari, sono state svelate venerdì mattina, durante l’articolata cerimonia di inaugurazione, dai ragazzi della classe III della scuola secondaria di primo grado del paese, guidati dalla loro Dirigente dott. Simonetta Cimento e dalla prof. Emanuela Massone. Gli studenti hanno svelato le targhe e letto una scheda biografica dei Giusti, presentando i loro disegni sul tema degli alberi, realizzati a scuola, con varie tecniche, in onore dei Giusti.


L’evento, promosso dall’Associazione culturale “Il paese di don Orione APS”, in collaborazione con il Comune,  la Biblioteca “Sandro Castelli” e la parrocchia di Santa Maria Assunta, ha avuto il patrocinio di numerosi enti e associazioni, che l’hanno sostenuto con contributi in denaro, con il lavoro dei volontari e con la condivisione di momenti di riflessione sulle figure dei Giusti dell’ umanità.

Durante la cerimonia sono stati letti alcuni messaggi scritti e altri vocali di autorità impossibilitate ad essere presenti: dall’ on. Renato Balduzzi, allo scrittore Gabriele Nissim, fondatore di Gariwo; da don Tarcisio Vieira, Direttore Generale della Congregazione Orionina, a Madre M. Mabel Spagnuolo, Superiora generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità.

Il Vescovo Mons. Vittorio Viola, nell’ intervento che ha preceduto la preghiera e la sua solenne benedizione, ha apprezzato il “bellissimo momento” dell’inaugurazione, affermando che “l’amore è più forte della morte” e che il profilo delle vite dei Giusti, figure nate dal cuore ardente d’amore di don Orione, ha evidenziato che la loro è una testimonianza duratura, una luce che ha sconfitto non solo la tenebra fitta di quegli anni in relazione a coloro che sono stati concretamente aiutati dai Giusti, ma che è anche un insegnamento attualissimo, per ciascuno di noi, nella nostra vita.

                                                                                                                                 Marialuisa Ricotti