Oggi, domenica 4 aprile, giorno di Pasqua, è deceduto Paolo Filippi, 58 anni, ex presidente della provincia di Alessandria, penultimo presidente ad essere stato eletto con una votazione popolare.

L’annuncio della sua morte è stato dato dai suoi familiari sul suo profilo Facebook nella giornata di oggi: lo ha stroncato un improvviso malore. Paolo Filippi era casalese ed è stato un politico molto conosciuto.


Come riportato anche da altri giornali prendendo le notizie da Wikipedia, (ma senza citare la fonte come invece facciamo noi) la sua storia politica è molto ricca: laureato in giurisprudenza, è stato consigliere e assessore comunale di Casale Monferrato dal 1986 al 1995, assessore provinciale dal 1997. Aderisce alla Margherita. È stato eletto Presidente della Provincia nel turno elettorale del 2004 (elezioni del 12 e 13 giugno), raccogliendo il 50,3% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centrosinistra.
Alle elezioni amministrative italiane del 2009 Filippi viene ricandidato alla presidenza della provincia da alcuni partiti di centrosinistra. Al primo turno raccoglie il 43,3% dei voti, chiudendo in svantaggio rispetto al candidato del PdL Franco Stradella, fermo al 46,6%; al ballottaggio, però, riesce a raccogliere il 51,3% dei voti, necessario per poter continuare a governare la provincia piemontese.

Fin qui la cronaca nuda e cruda, ma l’aspetto curioso è che circa un mese, fa, ed esattamente il 6 marzo, Paolo Filippi sul suo profilo personale su FB, aveva scelto come immagine principale (cioé quella che lo rappresentava sul web oltre alla foto a fianco) questa vignetta che capeggia tuttora anche dopo la sua morte.

Non sappiamo il motivo e non spetta a noi indagare, però è come se sembrasse di esorcizzare la morte, o minimizzarla, perché la vita è più importante.

Chi scrive ha conosciuto personalmente Paolo Filippi: come giornalista ho avuto il piacere di parlare con lui diverse volte quando era Presidente della Provincia e non soltanto per motivi legati alle conferenze stampa, che venivano spesso convocate e alle quali partecipavo.

Di lui ho sicuramente un bel ricordo: quando si candidò alla presidenza della Provincia dopo esserne stato vice presidente, devo ammettere che non ero molto convinto della sua leadership, ma poi conoscendolo meglio ho avuto modo di apprezzare appieno le sue qualità e ho visto che era ironico e allegro, amava le battute ed era sempre col sorriso sulle labbra.

Come sempre io ero uno dei pochi giornalisti che faceva delle domande e capitava che, al termine dell’incontro lo avvicinassi per scusarmi personalmente se sembravo petulante ma volevo capire. Mi ringraziò più di una volta e grazie a questi piccoli momenti, ho avuto modo di conoscere una persona molto positiva che mi ha dato l’idea sapesse affrontare i problemi in modo non drammatico.

Pur essendo un grande politico ho notato in lui questo aspetto e così mi piace ricordarne la figura. Casale Monferrato e la provincia perdono una grande persona.

Angelo Bottiroli