Oliviero è nato con buona probabilità nel casalese, certamente è stato uomo di spicco dalle notevoli capacità per quei tempi non certo facili, tanto da essere nominato Proconsole al fianco di Guglielmo Gonzaga Duca di Mantova

Guglielmo è legato agli Asburgo, sposa nel1561 Eleonora d’Austria, con il loro appoggio riesce a mantenere la supremazia nel Monferrato, seppure nel 1565 vi sia stata la repressione denominata Rivolta di Casale.


Gli accordi di Cateau-Cambrésis assegnano ai Gonzaga il Monferrato, pertanto riesce ad elevare a Ducato di questo territorio, nonostante le difficoltà di quel tempo, certamente con l’aiuto di Oliviero, nel frattempo nominato Proconsole della città.

Il Duca approva importanti riforme giudiziarie promosse dal senato di Giustizia nel 1571, nonché altre disposizioni ammnistrative confermate dal Magistrato Camerale.

Il Proconsole di Casale, durante il suo mandato, incontra l’impervio impegno di coordinare le relazioni fra il duca Guglielmo X Gonzaga e la città, in quel tempo governata da amministratori eletti dal popolo.

La sua posizione di uomo pubblico s’infrange contro il Duca quando quest’ultimo pretende di prelevare la sabbia sul greto del Po, da impiegare per la sistemazione del castello, senza l’autorizzazione sottoscritta dai rigorosi amministratori casalesi.

Oliviero s’avvale d’ogni mezzo in suo potere per dissuadere Guglielmo dall’impresa, chiede persino l’intercessione presso la Corte dei Savoia, senza ottenere alcun risultato.

L’ultimissima spiaggia è quella d’andare al cospetto del Pontefice al cui vertice c’è un altro grande alessandrino: Pio V, Michele Ghislieri, un incontro serenamente affettuoso, purtroppo senza risultato.

Il Duca è sempre più potente.

Alla saggezza dimostrata in anni passati, si contrappone l’inspiegabile sopraggiunta arroganza, intanto avanza fra le Autorità l’idea di meditare una congiura con l’obiettivo di eliminare l’altezzoso Duca.

Oliviero ha l’incarico di ricercare gli uomini giusti, assoldarli per l’infame missione… qualcosa s’inceppa, gl’attentatori sono individuati, egli riesce a fuggire, scoperto, riconosciuto è scomparso nel pressi di Chieri, sulla strada per Torino.

                                                                                           Franco Montaldo