Ricerca avanzata, multidisciplinarietà, innovazione. Marco Gallo, classe 1967, direttore della struttura di Endocrinologia e malattie metaboliche dell’azienda ospedaliera di Alessandria, ha ben chiari gli obiettivi che si trova di fronte. Mentre non nasconde l’altra sfida: la direzione della struttura, la prima della sua vita professionale. «Provengo da un contesto di ultraspecializzazione e non nascondo che in questo momento quello cui mi trovo di fronte è un impegno nuovo: affiancare il contesto specialistico a quello più generale di una direzione che deve affrontare una gestione a 360 gradi». Con Gallo, ad alcune settimane dall’insediamento, non si può certo parlare di bilancio, ma di futuro certamente sì. Ed ecco subito un impegno ben preciso: inserire l’azienda ospedaliera nel database dell’Osservatorio italiano sui tumori tiroidei con l’obiettivo di stringere ulteriori collaborazioni con le università e lavorare in prospettiva per il futuro Irccs (istituto di ricovero e cura a carattere scientifico). L’Osservatorio si è dotato, fin dalla nascita, di due strumenti operativi: il database elettronico che racchiude i dati prospettici dei neo-pazienti affetti da carcinomi tiroidei e il registro delle forme familiari delle neoplasie tiroidee.

Nell’arco di quindici anni, durante l’esperienza professionale all’azienda ospedaliera universitaria ‘Città della Salute e della Scienza’ di Torino (ha lavorato alle “Molinette” fino allo scorso mese di ottobre; è stato anche consulente per l’Irccs di Candiolo come esperto nei tumori endocrini e nella gestione delle complicanze metaboliche dei tumori), Marco Gallo ha avuto un rapporto stretto con numerosi pazienti in cura all’ospedale alessandrino e in particolare con la Medicina nucleare. «Questa – spiega – è una branca vastissima di patologie complesse con la presenza di comorbilità in una popolazione sempre più anziana e la risposta non può che essere multidisciplinare. La mia ambizione? Ridurre i disagi dei pazienti e la mobilità verso altre strutture per curarli tutti qui e aumentare il livello medio della complessità. Ecco perché i primi obiettivi che ho dato alla mia direzione sono quelli di inserire Alessandria in un contesto più vasto e una sempre più stretta collaborazione fra le strutture ospedaliere creando percorsi condivisi (in cui spicca fra l’altro il legame con Medicina nucleare per le patologie endocrinologiche oncologiche), dal trattamento del diabete e dai nuovi approcci fino alle casistiche più complesse». Gallo parla di una «squadra composta da ottimi collaboratori» e di un importante valore aggiunto rappresentato dal rapporto con l’università perché «offre possibilità nuove in una relazione biunivoca in cui si impara e si trasferisce competenza». Ma non è tutto. Il territorio alessandrino, dove la percentuale di tumori della tiroide è più alta, come si registra peraltro in tutta la fascia pedemontana piemontese, potrà essere il focus di una specifica progettualità al centro di un futuro studio per valutare la correlazione fra patologia e fattori ambientali, campo di azione proprio del futuro Irccs.


Il direttore della struttura di Endocrinologia e malattie metaboliche ha poi ben chiara un’altra specificità: la doppia anima dell’ospedale alessandrino, essere al servizio del capoluogo e nello stesso tempo struttura di specialità di secondo livello, riferimento di Quadrante per le province di Alessandria e Asti. «Anche alla luce di questa particolare condizione è fondamentale potenziare le reti, le collaborazioni con l’azienda sanitaria e il territorio, i medici di base. In una parola, assicurare una risposta globale e interdisciplinare».

Marco Gallo (sposato, tre figli) è anche segretario nazionale dell’Associazione medici diabetologi (Amd), costituita nel 1974. Con oltre duemila iscritti è la più grande associazione scientifica della diabetologia italiana, promuove la ricerca in campo diabetologico, clinico e terapeutico e collabora con le altre istituzioni che hanno finalità e interessi comuni.