Prima di passare all’articolo una premessa: a differenza di alcuni giornali e certi giornalisti o pseudo tali, noi non ci inventiamo nulla e men che meno le lettere in redazione, che sono tutte rigorosamente autentiche.

Non abbiamo una rubrica “fissa” di lettere in redazione che deve essere obbligatoriamente riempita per cui se non arrivano qualcosa bisogna pur inventarsi: chi scrive al giornale, anche se non vuole firmarsi lo fa di suo pugno e tutte lettere che riceviamo rimangono in archivio.


Di più, le lettere in redazione, come noto – e questo vale per tutti i giornali – possono anche non rispecchiare il parere della redazione e sono espressione dei lettori.

Detto questo, la lettera di oggi è piuttosto polemica ma merita di essere pubblicata. Vi lasciamo alla sua lettura

Direttore buona giornata,
Pubblico o privato? Questo non e’ piu’ un dilemma per Tortona.  Speriamo.
Il dibattito si infiamma ma, come al solito, proposte alternative al privato, percorribili realisticamente, nessuna soprattutto dai partiti e dai sindacati. 

Tutti a chiedere di investire, di assumere ma, purtroppo mi ripeto, questi signori dove erano quando si tagliavano fondi e risorse alla sanita’?  Sembrerebbe che siano da oggi sulla scena politica quando sono trent’anni che la vivono. 
Del resto quando non si e’ in grado o incapaci, non e’ la stessa cosa, di ridurre sprechi, clientelismo e malaffare allora si taglia dove e’ piu’ semplice: vale a dire dove chiunque sarebbe capace, anche senza essere manager, di intervenire. 
Scusate  la franchezza. 

Pubblico e’ meglio? No, sarebbe meglio pubblico ma considerato che la politica locale non e’ stata in grado di difendere il nostro ospedale, e molti dei sedici elencati dalla regione faranno la stessa fine per rimanere vicino a noi, come si puo’ sopperire a queste carenze per non perdere la struttura definitivamente?
Avanti con le proposte dunque ma che tali siano e non manifesti elettorali, tra l’altro poco credibili, considerato che a vario titolo tutti i partiti hanno partecipato nel tempo allo smembramento del nostro ospedale ed oggi se ne dimenticano di fronte al tragico evolversi delle situazioni. 

E’ evidente che il privato  punta al business, dove il pubblico  ha fallito, ma se puntare al business significa per i cittadini ottenere garanzie sui servizi essenziali per la propria salute  perche’ rinunciarvi?
Siamo il paese che in europa investe meno nella sanita’, rispetto  a Francia-Spagna–Inghilterra e Germania,  non arriviamo al 10%  ma soprattutto siamo il paese che non è in grado di determinare quanto di cio’ che investe arriva alla sanita’ concretamente: vale a dire quanto si trasforma in risorse assunte ed investimenti in strutture ed attrezzature.  
Se non il governo, attraverso i controlli, chi dovrebbe certificare  quanto fatto 100 lo stanziato per la sanita’ si trasforma in risorse, strutture ed attrezzature?

Dimenticavo: quando il controllore è anche il controllato, ovvero chi gestisce i fondi,  la realtà è quella italiana. 
Io non sono parente ne amico e nemmeno ho il piacere di conoscere il dr. Chiodi ma se la Sua iniziativa, che altri prima di lui non hanno percorso pur potendolo fare e lo sottolineo, avra’ il seguito che ci auguriamo Lui almeno potra’ dire ad alta voce: ci ho provato con determinazione e concretezza e non solo con slogan o parole di circostanza. Il caso contrario non lo voglio nemmeno immaginare.
Cordiali saluti.

Il Tortonese fedele