Se ne va anche dal partito Costanzo Cuccuru, eletto nelle fila della Lega alle amministrative dello scorso anno, sfiduciato dal sindaco Gian Paolo Cabella che gli ha tolto le deleghe da assessore. Lanciando pesanti accuse nei confronti di Giacomo Perocchio, coordinatore cittadino della Lega.

Restano sul tappeto i voti diversi da parte di Cristina Sabbadin e di Francesco Bonvini nell’ultimo consiglio comunale tenutosi il 26 ottobre, sulla richiesta della sospensiva avanzata dal sindaco in merito alla proroga del servizio a SportinNovi.


C’è un capogruppo consiliare, Marco Bertoli, verso il quale le parole da parte dello stesso Perocchio non sono state certo al miele. “Si deve esprimere la sezione ed il gruppo consiliare nei suoi confronti”, ha affermato nell’intervista che ha rilasciato a un giornale locale. E Perocchio ha anche cercato di minimizzare affermando che “ormai è tutto passato, SportinNovi, rimpasti”. Rilevando con un pizzico di ironia che, a Novi, forse, si sta facendo politica spettacolo, con le cose che cambiano ogni ventiquattro ore.

Affermazioni che aprono qualche interrogativo.

Partiamo dal nuovo assessore allo Sport, Andrea Sisti: comunque ha bisogno di tempo per studiare le varie situazioni, compresa quella che ha portato alla sospensiva riguardo la proroga da concedere a SportinNovi.

Tempo anche per studiare un bando per la concessione stessa mentre questo bando deve essere pronto al più presto, la scadenza della proroga automatica per la gestione degli impianti sportivi è infatti il 31 marzo.

“Serviva un cambio di passo”, dice anche Giacomo Perocchio, unendosi a quanto ha detto il sindaco, dando quasi per scontato che, questo cambio di passo, ci sarà.

La speranza, per Novi, è che effettivamente lo sia, che finalmente l’Amministrazione comunale mostri, di governare pienamente, a 360 gradi.

 Ci sono tante risposte da dare alla città, in primis il Commercio, specie in via Roma, che langue e non sarà certo l’aumento dell’Imu, ai proprietari delle mura dei negozi, a cambiare la situazione.

Poi c’è una città, che secondo molti, è sempre più sporca ed insicura.

Infine la percezione di insicurezza, che aumenta di giorno in giorno.

Il teatro “Romualdo Marenco” vede la sua inaugurazione slittare di stagione in stagione, avrebbe dovuto essere nell’autunno dello scorso anno, poi a marzo 2020, poi la pandemia e non solo la pandemia hanno sepolto tutto.

La politica urbanistica al momento non è ancora iniziata e ci sono temi scottanti sul tavolo dell’assessore come quello della ex Cavallerizza e non solo, fra cui un progetto da realizzare nella zona Z3 di Novi nella sua interezza. Senza dimenticare la marginalizzazione dello scalo logistico di Novi San Bovo, il tema dello scolmatore, la manutenzione e il decoro della città. Abbiamo denunciato alcuni temi, non tutti.

E la Lega, esce da questo frullatore più forte e unita di prima? E’ una pia illusione il crederlo. Luciano Saracino se n’è andato subito, a luglio 2019, le urne erano ancora calde; Costanzo Cuccuru, per usare un eufemismo, è stato cortesemente messo alla porta.

Gli alleati, da Forza Italia a Fratelli d’Italia per giungere alle formazioni politiche sono perplesse. Avevano accettato di unirsi alla Lega, hanno vinto con la Lega, pensavano non che la Lega fosse un monolite ma che sapesse risolvere al proprio interno eventuali problemi.

Una Lega, inoltre, che sembrava invincibile e in grado, coi i suoi giovani ed i suoi meno giovani, unendo l’entusiasmo e la voglia di fare dei primi e l’esperienza dei secondi, di dare finalmente una risposta a quelle domande che la città si era posta.

Invece anche gli alleati della Lega, adesso, guardano perplessi allo stato del partito del Carroccio. Qualcuno, su qualche pratica, (vedi Imu) a quanto pare, era stato tentato di prendere strade diverse.

La città aspetta, sta aspettando. Non ancora tanto. Non ancora a lungo. Aspetta delle risposte che, al momento, non arrivano.

Avevano sperato in un cambiamento. Un cambiamento nel modo di governare la città. Si chiede se questo cambiamento arriverà.

Aspetta, ma più il tempo passa e più si dimostra sempre scettica e, forse, sempre più disillusa.

Maurizio Priano