La festa dei nonni è una ricorrenza civile diffusa in alcuni Paesi del mondo, celebrata in onore della figura degli avi e della loro influenza sociale. Tale ricorrenza tuttavia non è festeggiata ovunque nello stesso giorno, benché in gran parte degli Stati lo sia nel mese di settembre o di ottobre.

L’origine vuole che essa sia stata creata in America nel 1978 durante la presidenza di Jimmy Carter – su proposta di Marian McQuade, una casalinga della Virginia Occidentale nonché madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. La McQuade incominciò cioè a promuovere, nel 1970, l’idea di una giornata nazionale dedicata appunto ai nonni in quanto riteneva la relazione con gli anziani fondamentale nell’educazione dei bambini. Negli Stati Uniti il National Grandparents Day iniziò dunque ad essere celebrato ogni anno la prima domenica di settembre dopo il Labor Day.    


È invece nel Regno Unito che, introdotta nel 1990, dal 2008 la festa dei nonni viene celebrata la prima domenica di ottobre. Festeggiata ugualmente la prima domenica di ottobre anche in Francia (ove è stata introdotta dal 2008); altresì in Italia è stata istituita, con la legge n. 159 del 31 luglio 2005, per il giorno 2 ottobre di ogni anno. Codesta legge italiana ha dato luogo persino al Premio nazionale del nonno e della nonna d’Italia, che il presidente della Repubblica assegna annualmente a dieci nonni/nonne in base a una graduatoria compilata da un’apposita commissione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Il compito di promuovere iniziative di valorizzazione del ruolo e dell’importanza dei nonni, specie in occasione della sopraddetta data, spetta per legge a regioni, province e comuni – e coincide con il ricordo liturgico degli angeli custodi nel calendario, cattolico, dei Santi.

Ecco quindi come giustamente riconosciuto sia il valore inestimabile dei progenitori, punto cardine delle famiglie e ciò soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Non è un caso difatti che le esperienze da loro già vissute siano da insegnamento, ma ancor più loro è il supporto ai figli che – spesso di corsa tra gli innumerevoli impegni quotidiani – altrimenti non riuscirebbero a dedicare le giuste attenzioni alla prole. Nonni ovvero che hanno già ottenuto quella stabilità che li rende complici dei nipoti (e di giochi e di qualche vizietto…) ai quali possono riservarsi senza altre distrazioni dettate dal dover andare a lavorare. Questo a conferma di come “Ci si metta molto tempo per diventare giovani”, potersi divertire e sperare senza più affanno alcuno o condizionamento da ricerca del solo sciocco comfort materiale. I nonni vedono i nipoti crescere, sapendo che con ogni probabilità li lasceranno prima degli altri e forse per questo li amano più di tutti, donando il vero Amore incondizionato e ogni premura immaginabile e non.

Giulia Quaranta Provenzano