Nella giornata di oggi, martedì 22 settembre, a Sarezzano, sono stati celebrati i funerali di Giancarlo Armano, 82 anni.

Per chi ha i capelli bianchi e abita a Tortona e nel Tortonese, questo nome significa tantissimo in quanto Giancarlo è stato uno dei personaggi più importanti, a livello locale della fine del XX secolo.


Se il mito di Fausto Coppi a Castellania è diventato importante e il borgo è ritornato a vivere grazie al Campionissimo, questo lo si deve soprattutto Giancarlo Armano, uno dei fondatori dell’Associazione Fausto e Serse Coppi a Castellania, presidente del Centro di Documentazione, appassionato di ciclismo e figura poliedrica del Tortonese.

E’ stato Giancarlo, fin dagli anni ottanta, Giancarlo a credere in un progetto di valorizzazione di Fausto Coppi prodigandosi in tutti i modi per far rinascere Castellania e il ciclismo.

Prima però ha combattuto le sue battaglie da ambientalista: è stato il primo a portare a Tortona un’associazione come il WWF della quale ne era degno rappresentante. Pur se non con un vero e proprio statuto, ma praticamente da solo e senza nessuno al suo fianco, Giancarlo, ha combattuto tantissime battaglie contro l’inquinamento del Torrente Scrivia e la scoperta dei “famosi” bidoni e delle discariche abusive alla periferia di Tortona e Carbonara Scrivia si devono soprattutto a lui. Ricordo le sue battaglie per la raccolta differenziata: oggi la Regione punta a raggiungere il 65% di differenziata ma quando lui parla va solo del 30% veniva quasi deriso dai fautori dell’incenerimento dei rifiuti…

Ricordo le sue battaglie contro tutte le porcherie inquinanti: contro l’idea della centrale nucleare a Sale prima, e dell’inceneritore poi, e ricordo le sue battaglie contro tutti: Stato, Regione, Provincia e Comune.

Ricordo quando aveva tutti contro, lo stress che tanti politici coalizzati contro di lui gli hanno provocato, fino a quando, pur non avendo mai vacillato e combattuto da solo le sue battaglie (molte delle quali vinte contro tutto e tutti) ha deciso di tralasciare l’ambientalismo per dedicarsi all’altra sua grande passione: il ciclismo.

E qui mi levo il cappello, perché Giancarlo è stato un fenomeno e da niente, un poco alla volta, è riuscito a far rinasce il borgo di Castellania con tante iniziative con l’Associazione Fausto e Serse Coppi e il centro di Documentazione, nonché scrivendo anche alcuni libri su Fausto Coppi.

Certo aveva dei nemici, oltre che a tantissime persone che lo stimavano naturalmente, perché quando fai qualcosa di utile e sei al centro dell’attenzione, inevitabilmente ti fai dei nemici, persone che invidiano le tue idee, il tuo modo di fare, e soprattutto la tua inventiva. E Giancarlo, di inventiva, ne aveva a iosa.

Io l’ho conosciuto che ero solo un ragazzo e lui già 40enne e ho saputo avuto tanta stima per lui, per le grandi capacità che ha saputo dimostrare e che fino ad una quindicina di anni fa, lo hanno visto ancora attivo e “in pista” nelle tante cose che aveva messo in piedi.

Ho sempre avuto grande stima di lui perché forse – sotto certi aspetti – eravamo simili e me ne accorgo ora che sono vecchio; lui come me divideva le persone: o lo amavano o lo disprezzavano per invidia, perché sapeva fare cose che altri non immaginavano neppure e sapeva arrivare dove altri non sarebbero mai arrivati raggiungendo traguardi apparentemente impossibili per una persona comune.

La cosa che mi dispiace più di ogni altra, è aver saputo in ritardo del suo decesso, guardando distrattamente i manifesti funebri apparsi a Tortona e che nessuno, dal vivo o sui Social, a quanto mi risulta, ne abbia ricordato l’importanza.

Tante persone dimenticano facilmente, ma io no: per me, Giancarlo, rimane sempre quel personaggio straordinario che ho conosciuto quando, all’età di 17 anni ho iniziato a scrivere sui giornali locali e lui era una figura di riferimento per tanti giornalisti dell’epoca.

Oggi Giancarlo non c’è più perché una grave malattia con la quale ha lottato per tanto tempo se l’è portato via, con grande tristezza della moglie Luigina e dei figli Fabio e Valter e credo che per chiudere questo lungo articolo di commiate ad un tortonese illustre che merita un posto nella storia recente della città, più che le mie parole sia giusto riportare quelle del figlio Valter dal quale ho prelevato (da Facebook) anche la foto di Giancarlo che vedete in alto e che ho deciso di accomunare al suo grande idolo: Fausto Coppi.

Il pensiero del figlio Valter riassume in poche righe l’essenza di un uomo unico nel suo genere, perché forse nessuno, meglio di lui, lo conosceva per ciò che era veramente:

“Hai trascorso la vita lottando per gli ideali in cui credevi – scrive Valter Armano nel pensiero dedicato al padre – hai aiutato decine di persone, investendo la tua vita per gli altri. Sei sempre stato un nobile combattente, ma l’ultima battaglia con un nemico subdolo ed invincibile ti ha portato via. Ciao guerriero, ciao papà!”

Angelo Bottiroli