La storia della città di Alessandria si compone, fra le altre cose, di attività commerciali. Queste più di altre notizie, forse s’addentrano meglio nella quotidianità dei nostri nonni, in quanto è l’esistenza spicciola, quella formata, giorno dopo giorno, a creare le epoche, a formare gli usi, molti di essi tuttora in pratica.

Via San Lorenzo, una delle più attive della città, non per nulla è chiamata dai nostri antenati, la via del mercato; la famiglia Alloro ha ubicato, dirimpetto alla Chiesa, un’attività iniziata or è un bel secolo.


La merceria, gestita per parecchi anni dalla famiglia Alloro, è passata di mano a diverse generazioni del settore, tuttavia resta un buon punto di riferimento per le sartorie alessandrine.

Gli eventi giunti a noi sono frammentari, molte notizie possono avere qualche fondamento, trattandosi di leggenda. Eppure una certa realtà si riscontra fra le notizie, in qualche modo pervenute.

L’idea di approntare un punto di vendita per fornire, alle abili sartine, i prodotti necessari a completare i loro capolavori, è attuata, le richieste sono sufficienti da giustificare una nuova merceria o, chincaglieria, come dir si voglia.

L’arredo del negozio, seppure con qualche innovazione, è rimasto quello del primo giorno, le migliorie richieste dal decorrere degli anni, della moda, dalle comodità sono state poste in atto, nel contempo si sono eliminate le pesanti protezioni in legno, le vetrine hanno aumentato la superficie, con nuovi spazi aggiuntivi; l’illuminazione ha subito consistenti miglioramenti, sviluppati in conseguenza delle idee scaturite dai progettisti. L’impianto strutturale, nonostante i continui ammodernamenti, è rimasto invariato dal primo giorno di apertura, ottimo principio, al di fine mantenere, il più possibile, vive quelle volontà tramandateci.

Il visitatore scorge ancora quel banco, in quel posto, gli scaffali appoggiati al muro hanno un sapore antico, familiare; hanno assorbito il profumo dei filati, delle stoffe, molto simile al cromatismo dei bottoni, delle passamanerie, delle fettucce. L’insieme è un ricordo, un sereno ritorno all’epoca passa, con i vantaggi offerti dalle tecnologie attuali.

L’insieme è quanto hanno saputo conservare tutti i titolari alternati: da Alloro, a Bottino, poi Ferrando, ed ora Massimo Zaffiro. Del resto, meglio di così, non s’intravede quanto fosse stato possibile realizzare.

Lo stesso asse viario, dedicato a San Lorenzo, è rimodernato, senza trascurare quel sentore dell’epoca romantica, poi liberty, quando i lampioni erano accesi, uno per uno, dalla mano dell’uomo.     

Oggi, seppure agiscono le fotocellule, quel fascino non manca. E’ piacevole passeggiare all’imbrunire, fra queste luci, il cui aspetto è un ricordo alla serenità di quei giorni lentamente trascorsi.

Franco Montaldo