7 ore per farti innamorare è un film del 2020 diretto da Giampaolo Morelli, il quale è anche lo scrittore dell’omonimo romanzo su cui si basa la pellicola prodotta da Italian International Film e distribuita da Vision Distribution. Originariamente il film avrebbe dovuto essere proiettato nei cinema a partire dal 26 marzo ma, a causa del Coronavirus, è stato invece reso visibile on demand dal 20 aprile [https://youtu.be/CvI93-C7qj0].

Commedia sentimentale, narra la storia di Giulio Manfredi (interpretato proprio da Giampaolo Morelli), un affermato giornalista di economia prossimo alle nozze con la fidanzata Giorgia (Diana Del Bufalo). Poco prima del matrimonio, tuttavia, egli scopre che Giorgia lo tradisce da un anno con Alfonso (Massimiliano Gallo), il loro capo ufficio e ciò lo porta a licenziarsi.


Dopo essere stato rifiutato da diversi datori di lavoro poiché ritenuto “troppo qualificato”, Giulio viene assunto dal direttore di MachoMan, Enrico Dell’Orefice (Vincenzo Salemme), una rivista maschile online. Per la tale si dovrà occupare di alcune rubriche sulla chirurgia estetica, sui motori, sulla moda e simili, e soprattutto di una dedicata all’arte della seduzione sebbene sia convinto che in amore non esistano strategie. Ed è nel frattempo che incontra Valeria (Serena Rossi), affascinante esperta dell’argomento <<regole per rimorchiare>> che insegna agli uomini come conquistare una donna in sole sette ore. La giovane – che diviene presto “collega” di Giulio – sembra infatti davvero convinta che l’attrazione sia una questione esclusivamente biologica, legata alla sopravvivenza e dunque alla riproduzione, una mera risposta a degli stimoli visto che si è stati primitivi per milioni e milioni di anni.

È così che Manfredi inizia a frequentare il corso tenuto dalla detta ragazza, pure perché vuole tentare in ogni modo di riconquistare l’ex. Per cercare di ritornare insieme a Giorgia, Giulio cambia addirittura le proprie abitudini (sebbene mantenendo una certa coerenza con la propria indole di “bravo ragazzo” ed i propri puri sentimenti), aiutato nel superare le non poche insicurezze appunto da Valeria.

Affinché Giulio diventi più sicuro di sé, Valeria decide di farlo rincontrare con Lina Ciù Ciù (Antonia Truppo) ossia la sua prima cotta a liceo. Intanto Giorgia rimane colpita dal radicale cambiamento dell’uomo che ha tradito e mostra persino un’evidente antipatia e certa gelosia nei confronti di colei che crede la nuova compagna di Manfredi.

Valeria capisce presto di essersi innamorata di Giulio, però ha grande difficoltà ad ammetterlo. Sarà il padre Gaetano (Gigio Morra), ricoverato in ospedale, ad accorgersi dei sentimenti della figlia e a spronarla a seguire le sue emozioni – ché gli esseri umani non sono soltanto risposte ad impulsi fisici.

Giulio e Valeria si stanno finalmente per baciare, sennonché Manfredi riceve una telefonata da Giorgia la quale vorrebbe riprendere la loro relazione; all’incontro Giulio va ma rifiuta le avances di Giorgia ormai capacitatosi di quanto siano diversi ed avendo adesso il cuore impegnato con Valeria. Quest’ultima non di meno lo respinge, ancora convinta delle proprie teorie (e non sapendo che, non più innamorato, ha respinto la vecchia fiamma). Poi si pente e va a cercarlo in redazione, scoprendo che questi ha rassegnato le dimissione per firmare un contratto con un giornale della Francia.

Disperata e di continuo in bilico fra contraddittoria dura irremovibilità e fragilità, Valeria fa di tutto per imbucarsi alla festa in cui Giulio stipulerà l’accordo con i francesi, ma cade in mare. Raggiunta in acqua dal non più allievo, gli confessa di amarlo e l’uomo arriva quindi alla conclusione di lavorare per la testata francese quantunque di rimanere nella sede napoletana per stare con lei.   

Ora, raccontata la trama, cosa possiamo aggiungere? Che le riprese si sono svolte tra una Napoli tardo-primaverile/estiva e borghese ed i paesaggi tipicamente anglosassoni ai quali la pellicola pare rivolgersi per la maggiore. Riprese che guardano e sono dirette alla tradizione inglese delle commedie romantiche, oltre a richiamare l’idea 100% americana che tutto sia possibile a patto di leggere attentamente le istruzioni per l’uso, di osservare alla lettera indicazioni precise (America a cui l’opera cinematografica in questione si rifà a cominciare dal titolo, ispirato senz’alto al prototipo Come farsi lasciare in 10 giorni; la differenza è che Giulio non è uno sciupafemmine, al contrario è un educato, sincero e garbato “sfigatello” per quanto improbabile specie visto il suo essere il più aitante rispetto all’intero cast maschile). Comunque resta che la “scienza” amorosa insegnata dalla guru motivazionale Valeria, dall’alto di un palco di fortuna – come ha affermato qualcuno, è senza ombra di dubbio italiana. Regole e storia amorosa che, da subito, si amalgamano alla perfezione.

Un’indicazione di Valeria è inoltre, per la sottoscritta, particolarmente significativa e veritiera e cioè di valutare le persone dalle azioni e non dai discorsi, provando ossia a “togliere l’audio”. Ecco il motivo per cui troppo spesso, non realizzando l’importante consiglio-lezione, capita di rimanere delusi, amareggiati ed increduli – seppure, ricorderà alla fine Giulio, “essere felici è un dovere” (com’è scritto nella Costituzione degli Stati Uniti d’America).

Giampaolo Morelli, infine, che ha voluto in primis trattare in maniera divertente e ritmata il tema del mistero dell’innamoramento e nello svilupparlo si è fatto in tre. Vale a dire goffo e zerbino, scattante conquistatore, sorprendente finto fan di un’inascoltabile cantante neo-melodica. Attore generoso perché non ha ambito alla ribalta unicamente per se stesso, piuttosto si è circondato di numerosi valenti caratteristi (come si faceva nelle commedie napoletane, romane, di una volta), muovendosi con coraggio sul sottile confine che separa la verosimiglianza dall’esagerazione. 

Giulia Quaranta Provenzano