Un articolo sul Corriere della Sera a firma di Luciano Ferraro dove due produttori di vino delle langhe elogiano un collega e cercano elogiare anche il tortonese ma, francamente, lo fanno in modo che lascia un po’ perplessi.

Così almeno è apparso a diversi tortonesi che ci hanno segnalato l’articolo asserendo che, secondo loro, questo non è il modo più giusto e corretto per promuovere un territorio importante come quello Tortonese.


Le segnalazioni ci hanno incuriosito, siamo andati a leggere l’articolo e poi ci abbiamo riflettuto 24 ore prima di decidere se scrivere qualcosa o meno.

Alla fine abbiamo optato per la prima soluzione, anche se in questo modo facciamo pubblicità indiretta al giornale e ai produttori di vino citati nell’articolo, ma queste proteste ci hanno spinto nuovamente ad affrontare il problema della promozione del territorio tortonese, un problema che, a Tortona e dintorni, è vecchio di decenni e non è stato ancora risolto, anche perché c’è qualcuno che con la scusa di fare promozione al territorio, in realtà promuove solo se stesso e i suoi amici e questo non va assolutamente bene, soprattutto se per fare questa promozione si usano strutture e strumenti pubblici che invece dovrebbero essere utilizzati (o usufruiti) da tutti gli enti e le associazioni che si occupano veramente di valorizzare i prodotti locali.

Tornando all’articolo in questione il territorio tortonese viene descritto così:

“E’ un luogo che assomiglia alle Langhe delle origini – dicono i due produttori delle langhe – più Panda che Porsche, senza l’invasione turistica. Un Piemonte rurale lontano dal glamour e dai ristoranti stellati. Per noi un ritorno alla semplicità.”

Vero? Falso?

Ma soprattutto questo è un merito o un demerito?

La risposta ai lettori: si accettano anche lettere in redazione per chi non ha Facebook (cioé il 70% dei lettori di Oggi Cronaca) o commenti via whatsapp al 3394501161.

Il resto dell’articolo potete leggerlo al link:

https://cucina.corriere.it/divini/20_luglio_17/grande-firma-barolo-ora-punta-bianco-timorasso-59bd97fc-c827-11ea-bf32-7283d3827aa6.shtml