Un racconto drammatico, basato su fatti inconfutabili che mette in evidenza una grave situazione che il Sindaco di Tortona, Federico Chiodi, ha subito segnalato alle strutture sanitarie, che però non hanno risposto come il Primo cittadino si sarebbe atteso e i tamponi non sono stati fatti, se non con grande ritardo.

Una situazione che ha visto il Sindaco e la città di Tortona in prima linea e che non era mai emersa prima d’ora in maniera così dettagliata.


A quasi tutti, specie ai nostri colleghi, il racconto di Chiodi in Consiglio comunale è passato quasi inosservato, ma a noi no, perché certe affermazioni, anche se riferite dal Sindaco senza polemica e nell’ambito di una lunga cronistoria, mettono in evidenza una grave carenza da parte delle strutture sanitarie, chiaramente impreparate a gestire l’emerga da Coronavirus, soprattutto quello che è accaduto a Tortona (ma a quanto pare anche in tante altre parti d’Italia).

LE PRESSANTI RICHIESTE DI TAMPONI

“Dall’inizio di marzo con l’arrivo dei primi casi di Covid in città – ha detto il Sindaco Federico Chiodi – tutta Tortona è stata sottoposta a una prova senza precedenti che non ha riscontri nella storia recente.”

Grave è stata la situazione al Comando di Polizia Municipale e nelle Case di Riposo cittadine ma non solo.

“Già dalla fine di febbraio, quando ancora in Piemonte non erano evidenti gli effetti dell’epidemia – aggiunge Chiodi – erano stati acquistati DPI (mascherine FFP2) per gli operatori di Polizia Municipale, distribuite tra il 27 ed il 29 febbraio. Questa fornitura è stata integrata il 6 marzo con una fornitura di circa 100 mascherine. Nella prima settimana di marzo presso il Comando sono stati forniti gel igienizzanti per le mani, fornitura che non è stata più interrotta.”

Da questo punto in poi inizia il racconto drammatico del Sindaco: “Il 12 marzo – prosegue Chiodi – il Responsabile dell’Unità di Crisi regionale, Mario Raviolo (che ringrazio) è giunto a Tortona per le suore infette alla Casa Madre e il giorno dopo, 13 marzo, un elevato numero di Vigili urbani è stato messo in malattia, fra cui Andre Gastaldo, poi deceduto. Nello stesso giorno (il 13 marzo -ndr) ho scritto subito all’ASL, al Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) e alla Regione Piemonte spiegando che c’erano ben 10 agenti ammalati con sintomi riconducibili al Covid e ho chiesto che venissero sottoposti a tampone.

Richiesta ovviamente caduta nel vuoto e, quando tre giorni dopo, la situazione precipita, Federico Chiodi scrive nuovamente agli organi sanitari.

“Abbiamo registrato un aumento di malattie nell’ultima settimana – aggiunge Chiodi – e così il 16 marzo ho scritto nuovamente ad Asl, Sisp, Regione e per conoscenza anche alla Prefettura di Alessandria, perché nel frattempo si erano ammalati altri 4 agenti e i due ricoverati in ospedale (Russo e Gastaldo – ndr) ai quali era stato fatto il tampone erano stati trovati positivi al Covid-19. Ho chiesto che venisse effettuato il tampone a tutti gli agenti.

“Il 23 marzo (dieci giorni dopo la prima richiesta di tamponi – ndr) poiché i tamponi non erano stati ancora fatti – aggiunge Chiodi – ho scritto nuovamente chiedendo urgentemente il tampone a tutti gli agenti della Polizia Municipale. Ho chiesto di intervenire, affinché la situazione non sfuggisse di mano, poi, ho deciso di chiudere il Comando di Polizia Municipale sia per tutelare la salute degli agenti rimasti al lavoro ma anche per dare un segnale forte ai livelli superiori sulla gravità della situazione coinvolgendo la Prefettura. Credo che la chiusura di un comando di Polizia Municipale non sia successo in molte parti d’Italia, anzi.”

Un atto d’imperio e di coraggio, quello del Sindaco, per dire al mondo che qui la situazione era davvero grave, ma nel marasma del virus è passata quasi inosservata.

Chiodi però non si è arreso e visto che i tamponi non venivano fatti ha cercato altre vie: “il 24 marzo – aggiunge il Sindaco di Tortona – ho scritto al Medico Competente (quello addetto sui posti di lavoro) segnalando che la situazione era pericolosa anche per i cittadini di Tortona.”

RITARDI NEI TAMPONI ANCHE ALLE CASE DI RIPOSO

Anche la situazione nelle case di Risposo di Tortona è stata molto difficile e non solo per la vicenda delle suore infettate costantemente seguita anche con la presenza del vice Sindaco Fabio Morreale che durate tutto il periodo dell’emergenza è stato sempre a fianco del Sindaco Chiodi.

“Per quanto riguarda i tamponi effettuati su ospiti e personale sanitario della Case di Riposo da noi più volte sollecitati alle Autorità competenti – aggiunge il Sindaco Federico Chiodi – questi sono stati effettuati, una prima volta, sugli ospiti, solo dopo la decisione della Regione Piemonte di effettuare i test in tutte le RSA.”

Cioè con grande ritardo perché a Tortona i tamponi SOLO AGLI OSPITI sono stati fatti il 15 aprile presso il Piccolo Cottolengo, il 16 aprile alla residenza “Lisino”, il 17 aprile al “Mater Dei”, il 18 aprile presso al Casa Madre delle Piccole Suore Missionarie della Carità, il 21 aprile al Cora Kennedy Sada.

Ritardi soprattutto, per quanto riguarda il personale che lavorava all’interno delle Case di Riposo, sottoposto a tampone quando ormai l’emergenza era in notevole fase discendente, così come conferma lo stesso Chiodi: “Per quanto riguarda gli operatori all’interno delle case di Risposo – spiega il Sindaco – devo ribadire dopo numerosi solleciti, sono stati effettuati con la modalità “drive in” presso il distretto sanitario nelle settimane seguenti al 21 aprile.”

“Sulle Case di Riposo – aggiunge Federico Chiodi – l’Amministrazione Comunale fin dall’inizio dell’emergenza, ha sempre sollecitato gli enti ad intervenire e lo abbiamo fatto più volte anche in seguito alle segnalazioni dei parenti degli ospiti, anche quelli non in carico al Comune: abbiamo sollecitato Asl, Sisp e Unità di crisi regionale.”

Il fatto che i tamponi agli ospiti siano stati fatti solo il 21 aprile e agli operatori soltanto alla fine del mese scorso, la dice lunga su come i solleciti del Sindaco e del Comune non siano stati presi in considerazione come invece la situazione avrebbe meritato.

Si sarebbero potute salvare vite umane se si fosse intervenuti prima coi tamponi? Forse, ma chi può dirlo?

Di certo un intervento utile e tempestivo è stato quello di Mario Raviolo sulle suore: “Per quest’ultima vicenda delle suore – conclude il Sindaco di Tortona – devo riconoscere che è stato determinante l’intervento di Raviolo, sicuramente decisivo per limitare i danni.”

CONCLUSIONI

Per quanto riguarda la sanificazione dei locali e dei veicoli della Polizia Municipale queste sono state eseguite da ditte specializzate incaricate dall’Ufficio Tecnico del Comune  il 16 marzo e il giorno prima della riapertura del Comando, oltre al 18 maggio. Le sanificazioni si svolgeranno periodicamente anche nelle prossime settimane.

Il Comando di Polizia Municipale sta effettuando una ricerca di mercato finalizzata a valutare l’acquisto del macchinario necessario per la sanificazione, in linea con le direttive del Ministero della Salute, in modo da poter effettuare gli interventi di sanificazione in autonomia e con un notevole risparmio di risorse economiche.

La situazione nelle Case di Riposo ad oggi sembra abbastanza normale ma dal racconto del Sindaco appare evidente che diverse cose non hanno funzionato, soprattutto per quanto riguarda i tamponi. Certo nessuno era preparato ad un’emergenza simile e c’è da chiedersi perché visto che tutti avevano l’esempio di Codogno, ma di sicuro è stata sottovalutata e questo – bisogna dirlo – anche per colpa di alcuni “esperti” che sono andati in Televisione a raccontare che si trattava poco più che una semplice influenza.

Purtroppo non è stato così e l’abbiamo pagata sulla nostra pelle.

Ora ci siamo attrezzati e in caso di una seconda ondata tutto il sistema sanitario è sicuramente pronto con tanto di personale e numerosi laboratori adibiti ad effettuare centinaia di tamponi al giorno, ma i morti, purtroppo, non ritornano in vita e nessuno può prevedere gli strascichi a cui andranno incontro quelle persone che hanno contratto il virus. Esperti parlano di danni postumi e permanenti che avranno i loro effetti.

Questo articolo che rimarrà per sempre nel database di Oggi Cronaca vuole fungere da monito e ricordare a tutti che con la salute delle persone non si può e non si deve scherzare.

Angelo Bottiroli