Il sole brilla alto in cielo ma noi non possiamo uscire e siamo costretti alle mure domestiche. La struggente voglia di aria aperta e di immergersi in un turbinio poetico con la natura fa a pugni con l’attuale costrizione.

Cosa fare allora? Forse un compromesso c’è: andare in balcone o alla finestra, sedersi davanti al panorama soleggiato e leggere un buon libro, magari di poesie, come “Piume di Ghiaccio” scritto da Monica Buffagni, insegnante.


La raccolta di poesie, anche vincitrice nella sezione “Modena 2020” del concorso letterario
“Parole e poesia – Antonio Maglio XII Edizione”, divisa in tre sezioni tematiche, può essere
definita un viaggio ribelle ed originale nel profondo del sentire umano, una ricognizione sulla
condizione umana a tutto tondo.
Si concentra sui temi della diversità, dell’amore, della comunicazione, attraverso la poesia.
L’amore è metafora della comunicazione, codice comunicativo universale, che narra
dell’avvicinamento, dell’incontro tra due culture diverse, con differenti matrici culturali, tese
nello sforzo di una possibile integrazione.
Il linguaggio viene usato come codice culturale che può, attraverso le parole, annullare o
sottolineare le differenze.

La poesia, qui, assume il valore di luogo d’incontro tra mondi e identità, di espressione di sé a
confronto con l’altro, alla ricerca di un amalgama difficile di scambio e fusione con le varie
parti, sconosciute, contraddittorie e straniere del sé.
Il sentire sé e l’altro passa attraverso le sfumature e un caleidoscopio variegato di emozioni e
momenti di vita; da qui le tre sezioni, che raccolgono una cinquantina di poesie, scritte con la
tecnica del verso libero.

RECENSIONE

Fin dal titolo questa silloge poetica di Monica Buffagni (Piume di ghiaccio) rivela un sentire e
un’espressione poetica, filtrata attraverso le figure, di tipo ossimorico, di forte valenza
significativa per la possibilità di oltrepassare il piano linguistico per attingere a quello
concettuale. Piume di ghiaccio si articola in due sostantivi “piume” e “ghiaccio” che
appartengono a due campi semantici completamente diversi, se non contrastanti, capaci di
prospettare al lettore immagini e sensazioni antitetiche. “Piume” riporta, infatti, a sensazioni di
morbidezza, di calore e di leggerezza, mentre “ghiaccio” induce a pensare e immaginare
qualcosa di duro, di freddo e di pesante: alle piume accostiamo volentieri e facilmente le mani,
dal ghiaccio le ritraiamo. La preposizione “di”, che collega i due sostantivi, stabilisce un
rapporto di materia, per cui avviene, nell’immaginazione del lettore, una transizione in
capovolgimento dal positivo al negativo, dal tenero all’intenso.
Da questa breve analisi del titolo si coglie il filone rilevante, l’elemento caratterizzante, il
motivo dominante di tutta la silloge che ha, proprio nella contrapposizione ossimorica tra
positivo e negativo il suo asse portante.

Questa, che potremmo definire la dinamica del capovolgimento delle sensazioni banalmente
immediate, diventa la cifra che percorre e innerva tutta la silloge poetica di Monica Buffagni,
tramite un’articolazione espressiva di grande fantasia immaginativa e creativa nel susseguirsi
di figure che determinano un forte ed attraente coinvolgimento emotivo con il lettore.
La raccolta si articola in tre sezioni: Sfumature, In due e Caleidoscopio che dimostrano un
progressivo ampliarsi degli orizzonti di ispirazione e di riflessione dell’autrice e nello stesso
tempo un ammorbidirsi progressivo della sensazione di negatività e ostilità nei confronti del
mondo e degli altri.

Infatti in Sfumature prevalgono metafore che riportano ad una sfera semantica di asprezza e
di durezza, fin dal verso d’inizio della lirica d’apertura del testo (Dicembre notturno)
«Fragoroso silenzio» che vive in una contrapposizione assoluta. Nella seconda sezione In due
centrale sembra essere la dimensione relazionale, vissuta nel contrasto e nella difficoltà
comunicativa. La tensione comunicativa si realizza in un intarsio di ricercate stringhe
espressive in cui l’opposizione ossimorica si intreccia con l’allitterazione di solito di grande
efficacia, come in «Soffici serpenti sognanti / strisce di sole…» (Di guerra e d’amore) o come
«Verde vibrante / […] / vivace ventoso volante / verde vuoto, vento» (L’odore del vento).
L’attenuarsi dell’intensità della durezza nelle metafore si realizza nella terza sezione
Caleidoscopio tanto da far apparire più sereni e soddisfacenti rapporti relazionali con il mondo
e di tipo interpersonale. Come si può facilmente vedere dalla breve lirica Sbuffi di sonno
«Placida procede la spuma / coppa di neve bollente / trafitto di arancio e di blu», in cui
l’ossimoro “neve bollente” stempera il suo contrasto nelle altre più dolci e rasserenanti
immagini.

La silloge poetica ha in questo modo una sua coerenza di sentire in una gradazione
espressiva in cui la forma e il contenuto si vengono a trovare in un equilibrio di piena
adeguatezza.

Rosa Elisa Giangoia

NOTE BIOGRAFICHE
Monica Buffagni vive a Modena, dove insegna. Ha ricoperto incarichi di rilievo in ambito
scolastico. Tiene laboratori di poesia, scrittura creativa, teatro. Si interessa di multiculturalità e
di educazione alla legalità e alla convivenza civile.
Scrive articoli e recensioni per testate e siti web, in particolare su tematiche letterarie.
E’ autrice di poesie, racconti, trasposizioni teatrali per ragazzi di testi originali, progetti per le
scuole di promozione della lettura e della poesia che porta in giro per l’Italia.
Ha vinto premi e riconoscimenti, anche internazionali, per i suoi lavori, di poesia e narrativa,
insieme alle sue classi; è spesso apparsa sulla stampa e sui media per le sue iniziative, a
carattere letterario, ma anche sociale.
Collabora con Unicef, a sostegno dei diritti di bambini e ragazzi.
Ha lavorato a lungo come docente di italiano per stranieri, in particolare nel livello avanzato,
utilizzando strategie didattiche in uso presso l’Università per stranieri di Perugia.
È attiva nel sociale; in particolare si occupa di tutela degli animali, bambini e donne in
difficoltà, potenziando l’ascolto come accoglienza e sostegno dell’altro. Collabora con
associazioni culturali.
Tra i suoi libri: “La voce del bosco” e “Piume di ghiaccio”, con cui ha vinto la sezione “Modena
2020” del concorso letterario “Parole e poesia – Antonio Maglio XII Edizione”.

Sito web: http://monicabuffagni23.wixsite.com/scrivere

Piume di Ghiaccio è disponibile su https://www.kanagaedizioni.com/?s=monica+buffagni&post_type=product