Con un documento diffuso l’8 aprile, la Commissione europea ha invitato gli Stati membri di Schengen e gli Stati associati a prolungare fino al 15 maggio, in maniera coordinata, l’applicazione delle restrizioni per i viaggi non necessari dai Paesi terzi.

Sono stati invitati gli Stati membri dello spazio Schengen, compresi i paesi associati, a prorogare le restrizioni temporanea ai viaggi non essenziali attraverso le frontiere esterne e verso l’Uea causa della pandemia del Covid-19.


Le restrizioni sono in vigore dal 17 marzo scorso, dopo che, il giorno prima, la Commissione aveva chiesto per la prima volta di applicarle per un periodo iniziale di 30 giorni. Da allora tutti gli Stati membri dell’Ue (eccetto l’Irlanda) e tutti paesi dello spazio Schengen non appartenenti all’Ue hanno preso decisioni nazionali per attuare questa restrizione di viaggio.

Attualmente sono 30 i Paesi – i 26 dell’Ue tranne l’Irlanda e gli Stati associati Schengen, ovvero Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera – che già applicano le restrizioni in oggetto. L’Irlanda non ha invece adottato le misure, come non aveva fatto il Regno Unito.

L’Europa ritiene necessaria la proroga delle limitazioni visto che c’è stato “un continuo aumento del numero di nuovi casi e decessi in tutta l’Ue, e l’avanzare del virus al di fuori dell’Unione, anche in Paesi da cui provengono milioni di visitatori verso l’Europa, ogni anno” e tra l’altro la Commissione ha constatato che le misure applicate per combattere la diffusione del virus richiedono più di 30 giorni per essere efficaci.