La protesta, giunta Redazione, è quella di un nostro affezionato lettore, che conosciamo bene, il quale ci ha mandato un’email raccontando un episodio che lo ha particolarmente disgustato urtando la sua sensibilità. Un episodio che si ripete sistematicamente da alcuni giorni in Largo Borgarelli, a poche decine di metri distanza dall’ospedale di Tortona dove all’interno muoiono le persone affette da Coronavirus: ben 6 nelle ultime 48 ore.

Caro direttore buongiorno,


nel sottolineare l’importanza di una sana e puntuale informazione in questa difficile fase della vita degli Italiani e dei Tortonesi (cosa che tu fai in modo encomiabile), vorrei stigmatizzare quanto succede, da circa una settimana, in largo Borgarelli.

Qui, ad un centinaio di metri circa dall’ospedale, dove lottano per la vita persone colpite dal Coronavirus, un gruppo di persone ripresi da un fantomatico blogger che si definisce “giornalista” (ma di notizie ne pubblica poche o nulla), fanno festa con musica e sproloqui rischiando oltretutto di radunare persone per ascoltare.

Chi fa queste cose dovrebbe avere un sussulto di dignità e assumere un atteggiamento più sobrio perché non c’è proprio nulla da festeggiare a pochi metri di un luogo dove la gente rischia di morire.

Ora, a parte il cattivo gusto, siamo sicuri che questa festa improvvisata sia a norma di legge?

Ti prego di pubblicare questa mia con la firma:

Il tortonese disgustato

Abbiamo deciso di rendere pubblica la protesta del nostro lettore perché apre una profonda e importante riflessione: è giusto cercare di sdrammatizzare la difficile situazione che stiamo vivendo con musica e parole che stridono rispetto alla drammaticità delle persone che stanno morendo, per cercare di “tenere su il morale” a chi passa per strada?

Oppure ci deve essere un tempo per essere tristi e un altro per essere allegri e le cose non possono stare insieme?

La risposta ai lettori.