Che Tortona possa vantare un illustre passato storico è cosa risaputa ai più, ma l’importanza della città e del territorio antistante nelle vicende di uno dei “personaggi storici” per antonomasia, condottiero e stratega per eccellenza, vero self made man nell’accezione moderna e, ancora oggi, vero mito di grandeur, Napoleone I, è questione che merita di essere approfondita.   E proprio su questo argomento, venerdì 6 dicembre, presso l’Istituto Marconi di Tortona, gli studenti del progetto “Beni Culturali: il Cuore dell’Umanità“, promosso dalla Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali, hanno preso parte ad un incontro di preparazione incentrato sulle tracce lasciate dall’Imperatore sul territorio tortonese ed organizzato dal Presidente della sezione locale della S.I.P.B.C. Rocco Diana.

   I relatori, Fausto Miotti, esperto della storia di Tortona, Piercarlo Fabbio, Presidente del Museo Etnografico “C’era una volta” di Alessandria ed il “vulcanico” Efrem Bovo, Presidente Giornalisti Uffici Stampa Piemonte, sono riusciti, con grande capacita di coinvolgimento, a trasportare i ragazzi nel periodo storico napoleonico, attraverso una completa trattazione degli effetti della battaglia di Marengo, ma anche delle vicissitudini, delle condizioni di vita del popolo  e dei mestieri più diffusi all’epoca.


  Alla vigilia della rappresentazione alla Scala della Tosca pucciniana, che, come pochi sanno, si svolge parallelamente alla celebre battaglia che vide contrapposti gli Austriaci di von Melas e le truppe francesi, dapprima sconfitte e, in fine di giornata, vittoriose grazie all’audacia del giovane generale Desaix, molto resta da scoprire sull’asse di lettura di questi eventi.

  Soldati, ufficiali, vivandiere, barellieri, preti, medici, pittori, spie, balie, contadini e semplici cittadini, rivoluzionari o monarchici che fossero, una moltitudine umana ha visto la progressiva trasformazione dell’Ancien Régime nella storia moderna sotto il drapeau de victoire di Napoleone.  Tortona stessa, che all’epoca faceva parte del Regno di Sardegna, vide distrutti la propria fortezza ed i propri bastioni per volere dell’Imperatore, allora Primo Console, che, a partire dal 1801 ne decreta la smilitarizzazione, così come la nazionalizzazione dei numerosi complessi monastici e religiosi.  La città deve così cambiare il proprio assetto attraverso un drastico processo di trasformazione urbanistica, che non esclude un coinvolgimento del pensiero, delle abitudini di vita e dell’uso della lingua dei tortonesi.

Il 16 frimaio 1798 inizia il periodo napoleonico di Tortona.  Più di 220 anni dopo, nel ricordo dell’Albero della Libertà, piantato per volere del Governo Provvisorio, gli studenti del progetto avranno così la possibilità di lavorare per conoscere il proprio territorio da un diverso punto di vista, informandosi sull’impatto reale che la battaglia di Marengo ha avuto sul corso della storia e confrontando consapevolmente quelle che sono le variabili della storia con le costanti dell’antropologia culturale

  Teresa Maria BAGGINI –  4^AR Amministrazione, Finanza e Marketing