Il settore delle costruzioni non si arrende e torna a farsi sentire.
Feneal UIL, Filca Cisl e Fillea Cgil consapevoli dell’importanza del comparto delle costruzioni per il rilancio del lavoro e dell’economia dell’intero Paese come ovviamente per l’occupazione hanno organizzato per il prossimo venerdì 15 novembre in 100 città italiane la mobilitazione Noi non ci fermiamo.

Ad Alessandria è previsto un nutrito presidio dei lavoratori del settore che si terrà davanti alal Prefettura di Alessandria dalle 10.30 alle 12 di venerdì 15 novembre.


L’obiettivo di Feneal UIL, Filca Cisl e Fillea Cgil è concreto: riaprire i cantieri fermi e bloccati per il bene del Paese. Per evitare che l’Italia resti in una posizione di stallo, nonostante i primi timidi segnali di ripresa dopo un decennio buio, è fondamentale una politica industriale per la creazione di lavoro che deve passare per infrastrutture e messa in sicurezza del territorio. Questo farebbe avanzare il Paese, dando posti di lavoro stabili.

Feneal UIL, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno lavorato ad una piattaforma completa da presentare al Governo contenente un piano di proposte concrete incentrata  sul rilancio dei settori costruzioni e materiali.

Negli ultimi 10 anni abbiamo infatti assistito alla perdita di 600 mila posti di lavoro e la scomparsa di 120 mila aziende prevalentemente artigiane e di piccole dimensioni, ma ad icassare la crisi sono state anche le imprese grandi e le cooperative. L’Italia ha bisogno di un piano straordinario di messa in sicurezza di strade, viadotti, rischio sismico e dissegno idrogeologico, come la cronaca ha ben testimoniato negli ultimi anni.

Le tre sigle unitariamente chiedono di essere convocate dal Governo e poter presentare così la piattaforma di rilancio e riqualificazione di un settore determinante per il bene del Paese, la sua credibilità e il tessuto sociale.

Le opere avviate meritano di essere completate, va costituito un fondo nazionale di garanzia creditizia che permetta di portare a termine il lavoro nei cantieri nel rispetto delle scadenze, investimenti sulla qualificazione delle stazioni appalatanti, revisione del codice appalti mantenendo alte le tutele per i lavoratori, rimodulare il sistema degli incentivi per edifici residenziali e industriali come ristrutturazioni, efficientamento energetico e inoltre promozione della qualificazione delle imprese, rafforzando il meccanismo del DURC nel rispetto del corretto costo della manodopera e dei contratti collettivi di categoria.

Tutte queste proposte sono concrete e proseguono il percorso già iniziato con la proposta legislativa Stesso lavoro, stesso contratto che punta su salute, sicurezza, formazione degli addetti ai lavori e contrasto del dumping contrattuale. Il presidio del prossimo venerdì aprirà la strada ad una mobilitazione che dopo assemblee territoriali che si terranno a inizio anno nuovo sfocerà in una manifestazione nazionale e unitaria a Roma il 15 marzo prossimo.