Un’organizzazione collettiva perfetta con l’Accademia Musicale San Matteo diretta da Daniela Menditto, il Perosi festival finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e realizzato da Diocesi, Comune e altri soggetti, due musicisti di alto livello come Giorgio Vercillo al pianoforte e Maurizio Cadossi al violino, una serata dedicata allo scomparso parroco Romeo Gardella, una presentatrice impeccabile come Alessandra Dellacà e tanto altro.

Il successo, con tutti questi ingredienti, non poteva certo mancare e così è stato ieri sera, sabato 5 ottobre, nella chiesa parrocchiale di San Matteo dove è stata inaugurata “In Perosi memoriam” la settimana dell’arte e della musica dedicata a Lorenzo Perosi che prevede tre concerti e diverse manifestazioni. Una settimana che terminerà sabato prossimo in Duomo.

La chiesa parrocchiale di San Matteo era strapiena in ogni posto a sedere con gente anche in piedi per quella che è stata una gran bella serata concertistica alla presenza del sindaco Federico Chiodi e del presidente del Consiglio Comunale Giovanni Ferrari Cuniolo, felicemente accompagnati come ormai capita di vedere da qualche tempo, e questo fa molto piacere perché rende l’idea di una Comunità legata, felice e forte di sentimenti positivi.

La serata si è aperta con la musica di Mozart (Sonata il la maggiore K305) che è stato sicuramente il brano più bello e intenso del concerto, qualcosa di sublime che – a differenza di altri compositori dell’epoca – riesce a trasportare lo spettatore in un’atmosfera unica.

La sorpresa positiva, però, è stata sicuramente l’esecuzione della “Corale n.1 per violino e pianoforte” composta dal tortonese don Paolo Padrini, direttore artistico del Perosi festival e presente in sala.

Pochi sapevano della vena compositrice di quello che è l’artefice del Festival perosiano e di tante iniziative che stanno rendendo Tortona una vera Città della Musica. D’altro canto, malgrado l’attenzione mediatica a cui Don Paolo è continuamente sottoposto anche come segretario del vescovo e direttore di Radio PNR, lui rimane umile e non ama certo esporsi come compositore.

La musica ascoltata ieri composta da Don Paolo in occasione della morte del padre, però, pur ovviamente non essendo ai livelli di Mozart e altri mostri sacri della musica classica, è stata qualcosa di molto bello e apprezzabile: la tristezza infinita del momento vissuto dal sacerdote, traspariva dalle note tristi e languide, note però, che via via hanno lasciato spazio ad un crescendo gioioso di speranza in una vita migliore.

Ognuno trasmette agli altri le sensazioni che prova con i mezzi che ha e dei quali si districa meglio: chi cantando, chi scrivendo e chi, come don Paolo, con le note musicali.

A fine concerto un breve bis con un altro pezzo (a sorpresa) composto ancora da Padrini e lì si è capito perfettamente che Paolo compone belle musiche in uno stile inconfondibile e unico, che caratterizza la sua musica come ogni artista quando crea qualcosa.

Di seguito altre immagini della serata.