Torna nuovamente d’attualità la realizzazione di un Inceneritore di rifiuti (o Termovalorizzatore) in provincia di Alessandria.

Se ne è discusso nell’ultima seduta del Consiglio Comunale che si è svolta ieri sera a Tortona, in seguito a un’interrogazione presentata dal consigliere comunale del partito Democratico Gianni Castagnello che, sulla base di alcune dichiarazioni pubbliche di Angelo Ravera, del presidente del Consorzio Smaltimento Rifiuti (CSR) che si occupa della gestione dei rifiuti in tutto il settore meridionale della provincia di Alessandria (Novese, Tortonese, acquese e Ovadese) ha presentato un’interrogazione chiedendo lumi al riguardo


Ravera, infatti, ha dichiarato di aver l’intenzione di costruire un Termovalorizzatore vicino alla discarica di Novi Ligure o su altro territorio del consorzio per smaltire rifiuti anche provenienti da fuori provincia.

Castagnello ha chiesto al sindaco Chiodi se il rinvio di 6 mesi della raccolta porta a porta spinto chiesto dal Comune di Tortona c’entra con questo progetto, se il Comune condivide l’orientamento del Consorzio e che questa proposta dovrebbe essere oggetto di ampio respiro.

“l proposta di un rinvio della raccolta porta a porta dei rifiuti – ha detto Chiodi in consiglio – è arrivata ben prima che Ravera fosse indicato come presidente del CSR e ben prima delle sue proposte sul termovalorizzatore. Posso confermare, quindi, che non vi è correlazione fra quanto dichiarato dal presidente Ravera e la richiesta di proroga per l’avvio del nuovo sistema di raccolta  differenziata, le cui ragioni ho già avuto modo di spiegare in diverse occasioni. Faccio però notare che non vi è nulla di “premiale” nella tariffazione puntuale legata al sistema “porta a porta spinto” e non si può certo affermare che questo sistema costi meno di altri. Nessuno lo sostiene più, neppure chi lo sta applicando con una certa, dichiarata efficienza.”

Per quanto riguarda il discorso dell’inceneritore di rifiuti che potrebbe essere realizzato a Novi Ligure, invece Chiodi ha spiegato pacamente il suo punto di vista.

“Non ho alcuna contrarietà preconcetta alla costruzione di un secondo termovalorizzatore sul territorio della Regione Piemonte – ha detto – perché sappiamo bene che il modello del “rifiuto zero” è, allo stato attuale, inapplicabile: ci sarà sempre una porzione di rifiuto non riciclabile e la nostra discarica ha naturalmente una “vita” limitata. Inoltre dalle dichiarazione del presidente del CSR Angelo Ravera si evince che l’eventuale progetto non interesserebbe il Comune di Tortona. Sono tuttavia conscio che un’opera di questo genere richiede tempistiche che ne proiettano la realizzazione sul medio-lungo termine, cioè 5-10 anni e per questo è giusto iniziare a progettarla oggi, ma occorrono  anche soluzioni che consentano di gestire i rifiuti nell’immediato ed è quello che noi stiamo cercando di fare per Tortona.”.