Matteo I° Visconti, detto Matteo Magno nasce ad Invorio, nell’attuale provincia di Novara, il ferragosto dell’anno 1250 da Anastasia Pirovano e da Teobaldo Visconti, fratello dell’arcivescovo di Milano Ottone  al quale è stato molto unito fin da piccolo, un atteggiamento meritevole per ottenere la nomina di Capitano del Popolo di Milano

La sua fedeltà allo zio Ottone è stata premiata con l’incarico si essere Signore di Milano, in tale veste, ha nelle mani il destino dell’intera Lombardia, parte del Piemonte, uno scorcio d’Emilia, con la supremazia sui centri di Bologna e Genova.


È l’agosto 1269 quando sposa Bonacossa Borri, figlia del capitano Squarcino, un matrimonio felice il quale ha fruttato la nascita di dieci figli.

Matteo, nel dicembre 1287, ottiene la nomina di Capitano del Popolo, si è distinto per aver affrontato, con la giusta energia, i camuni guidati dalle famiglie Federici, compreso il comune di Brescia sotto il dominio del Vescovo Berardo Maggi; lo stesso Rodolfo I lo nomina suo Vicario Generale per la Lombardia.

Il decesso dello zio Ottone comporta scompiglio per il dominio dei territori del Ducato milanese, gli avversari dei Visconti hanno ferocemente lottato per conquistare la supremazia, in particolare i Della Torre, a tal proposito Matteo è stato costretto ad ordinare la distruzione di Lecco, con la conseguente deportazione dei residenti: la città è stata rasa al suolo con l’ordine d’essere mai più ricostituita.

Matteo Magno è in guerra contro LodiCrema, ecc.. persino con il Monferrato i cui soldati sono sotto la guida di Alberto Scotti il quale lo esilia dopo aver avuto la meglio: la sua casa è assalita per cui è costretto a chiedere ospitalità agli Scaligeri.

Riceve l’incarico, dall’incontro con Enrico VII avvenuto ad Asti, di risolvere le ostilità affinché in Lombardia si trovi un accordo per la pace, finalmente conseguitsa il 4 dicembre bell’anno 1310, firmato dallo stesso Matteo a nome dell’Imperatore, controfirmato dall’arcivescovo Cassono della Torre, il cui sostrato sta nella equa suddivisione delle cariche, degli oneri, dei poteri sui territori dell’alessandrino.

Il nostro eroe acquista da Enrico VII, divenuto re d’Italia il 6 gennaio dell’anno 1311, il titolo di Vicario Imperiale: in tale veste propone la ricerca d’un’intesa per dissolvere altre ostilità nel frattempo insorte: tale compito sarà concluso dai figli.

Dopo il decesso dell’amata moglie, è in ritiro a Crescenzago presso la canonica agostiniana di Santa Maria Rossa, ivi cede il potere al figlio Galeazzo; passa appena un mese quando spira all’età di 74 anni, il 22 giugno 1322, sepolto in luogo sconosciuto.

                                                                            Franco Montaldo