La Polizia di Stato di Casale Monferrato, a seguito di un’articolata attività di polizia giudiziaria ha individuato 6 persone, di cui 2 minorenni: G.R. di anni 58, A.R. di anni 17, rispettivamente padre e figlio residenti nell’astigiano, nonchè A.L. di anni 19, A.G. di anni 18, V.C. di anni 18 e L.L. di anni 15, dimoranti in questo centro, ritenuti responsabili in concorso fra loro del reato di furto aggravato e continuato.

Le indagini traevano inizio dalla denuncia sporta il 22 aprile c.a. dalla P.O., S.V. di anni 41, cittadino albanese dedito al commercio di frutta e verdura il quale segnalava di aver patito un furto di merce, all’interno del camion aziendale, lasciato in sosta in Frazione Terranova nei giorni di Pasqua e Pasquetta, per un valore di 900 € circa.


Nell’esposizione dei fatti il medesimo riferiva che gli ignoti autori del reato avevano forzato la rampa di carico e scarico del mezzo, riuscendo ad introdursi all’interno del vano di carico prelevandovi ingente materiale.

Poiché il luogo dell’evento era dotato di telecamere di videosorveglianza, personale della locale Squadra Investigativa acquisiva i filmati relativi ai giorni indicati e, dalla relativa visione appurava che il furto veniva perpetrato in due soluzioni.

Il primo giorno, 21 aprile 2019, verso le ore 17.20 si notavano due giovani effettuare un sopralluogo nei pressi del camion per poi uscire dall’inquadratura; qualche minuto dopo facevano ritorno a piedi, subito seguiti da un’autovettura FIAT Stilo di colore blu da cui scendeva il conducente. I primi due salivano all’interno del camion ed asportavano diverse cassette di materiale che venivano consegnate al terzo che le inseriva nel baule del veicolo.

Alle ore 17.35, tutti e tre salivano a bordo della macchina e si allontanavano.

Il giorno seguente, alle ore 15.40 sopraggiungeva in loco un’autovettura FIAT Punto di colore nero che parcheggiava a pochi metri di distanza dal camion; dal suo interno scendevano 4 giovani, di cui uno immediatamente riconosciuto per uno dei due che avevano già partecipato al furto del giorno precedente.

Con modalità analoghe il gruppo si avvicinava  al mezzo e mentre due ragazzi salivano all’interno del cassone, gli altri due restavano a terra e ricevevano in consegna ingenti quantità di frutta e verdura che andavano a caricare all’interno della macchina.

Alle ore 15.45 seguenti, tutti i componenti della “banda”, salivano a bordo del veicolo e si allontanavano celermente.

Da una prima attività investigativa, dopo aver reso più nitide le immagini visionate, i poliziotti riuscivano a risalire alle targhe dei due veicoli; il primo risultava intestato al G.R., mentre il secondo al fratello di questi, ma riconosciuto in uso all’ A.L., figliastro del proprietario.

Per addivenire alla certa identificazione dei soggetti si effettuavano ricerche presso le banche dati FF.PP. da cui si rilevava che il su detto G.R. era già stato segnalato per analoghi reati in compagnia del figlio minore  A.R. che a sua volta era noto in questo centro come persona che si frequentava con alcuni degli altri giovani indicati.

Reperiti tali elementi indiziari venivano acquisite alcune fotografie ritraenti le persone monitorate, anche mediante l’utilizzo dei s.n. e delle pagine web, dal cui confronto si accertava la corrispondenza fisiognomica per 4 di loro.

I risultati dell’attività preliminare d’indagine erano rappresentati all’A.G. di Vercelli che emetteva decreto di perquisizione locale e personale da eseguirsi presso i luoghi di residenza degli indagati, di cui uno ubicato in Grana (AT).

Parte dell’attività delegata veniva eseguita in collaborazione con la Stazione Carabinieri di Montemagno, i cui militari stavano effettuando indagini sui residenti nella loro provincia per identici reati e nel corso della perquisizione, oltre a rinvenirsi i capi di abbigliamento indossati dagli autori del reato, venivano rintracciati e sequestrati anche alcuni oggetti, di notevole valore commerciale, asportati da parte del sodalizio criminale, all’interno della Pro-Loco del paese.

Durante l’attività di P.G. emergevano nuovi elementi a carico degli altri due soggetti non ancora identificati, di cui era informata l’A.G. competente che, nuovamente, emetteva un altro decreto di perquisizione e sequestro alla ricerca di indizi a loro carico.

Anche in questo caso, l’atto delegato forniva esito positivo poiché venivano rinvenuti i capi di abbigliamento indossati nel corso dell’azione criminosa, sia da questi ultimi giovani che dal soggetto minorenne precedentemente identificato, a cui erano stati prestati in occasione dei furti.

I ragazzi, una volta scoperti, ammettevano di aver commesso i fatti contestati.

#poliziadistato #essercisempre