Naturalmente riportiamo solo quelli che ci riguardano direttamente o dei quali siamo venuti a conoscenza e abbiamo appurato (in tutto o in parte) la veridicità. Un articolo, questo, che non vuole essere a favore di nessuno ma semplicemente raccontare alcuni episodi che stanno “dietro le quinte” di questa campagna elettorale.

Nelle altre sezioni del giornale troverete articoli di cronaca sulla campagna elettorale che sta per finire e tra oggi, domani e venerdì pubblicheremo gli ultimi articoli sul programma di Bardone e Chiodi.


Questo invece, vuole essere un articolo particolare, accompagnato anche da una vignetta che un lettore ci ha inviato e che ci ha dato lo spunto per fare questo articolo e che forse senza questa vignetta non avremmo fatto.

Non ce ne vogliamo i candidati sindaco, così come non ce ne vogliano alcuni colleghi che non risparmieremo: prendetela così, cioé un modo per raccontare a chi non le sa, certe cose che stanno dietro le quinte.

Come sempre a noi interessano i fatti e non le persone e questi racconteremo.

LA CAMPAGNA ELETTORALE INIZIA CON LE BOTTE

Chi non ricorda la scazzottata iniziale, realizzata in concomitanza con l’apertura di una sede elettorale fra un esponente del Centro Sinistra (non candidato) e un esponente del Centro destra che è stato con l’attuale maggioranza guidata da Bardone e poi ha cambiato sponda e adesso si è candidato con Chiodi?

Chi non ricorda i pugni e le sberle volate tra i due, di fronte a parecchi testimoni?

Questo è stato l’inizio di una campagna elettorale che già presagiva qualcosa di strano.

IL RUOLO DEI SOCIAL: LEONI E AGNELLI

Una parte consistente di questa campagna elettorale è stata “giocata” sui social, Facebook soprattutto, e qui, a quanto pare, ne sono successe un po’ di tutti i colori e per gli amministratori di un gruppo o una pagina FB non è stato facile controllare i commenti ed eliminare quelli eccessivamente offensivi.

Le persone dietro una tastiera diventano leoni, svaccano e scrivono qualsiasi cosa, poi se li incontri per strada si rimpiccioliscono in agnelli e dopo averti detto di tutto sui social arrivano persino a salutarti sulla pubblica via, come se nulla fosse accaduto. I social sotto questo aspetto rischiano di diventare deleteri e sono più nocivi che salutari.

Molti hanno creato falsi profili per frequentare gruppi e scrivere a favore o contro qualcuno, oppure semplicemente per carpire informazioni.

I giovani e le persone con meno di 60 anni usano quasi tutti i social ed ecco spiegata l’importanza di questi strumenti.

Nefandezze compiute, se stiamo a vedere le segnalazioni, ne sarebbero accadute tante, o forse troppe, anche se una medaglia ha sempre due facce.

IL NON-RUOLO DI UN CANDIDATO SINDACO

Quattro candidati, di cui molto presente, l’altro più defilato, il terzo arrivato per ultimo e il quarto quasi un non-ruolo: pochi manifesti, pubblicità di un certo rilievo solo su un giornale cartaceo e quasi zero sugli altri e assenza ad alcuni incontri pubblici.

Ognuno ha il suo modo di fare campagna elettorale ma pagherà?

Lo sapremo nella notte fra lunedì e martedì.

IL NON-RUOLO DEGLI ADDETTI STAMPA

Se escludiamo il candidato sulla carta più debole che non disponeva di un addetto stampa ufficiale, per quanto riguarda gli altri tre, soltanto uno, a nostro avviso, è stato quasi sempre puntuale nell’inviare comunicati inerenti tutto ciò che stavano facendo il candidato sindaco e le liste che lo appoggiavano, dimostrando grande professionalità nell’informazione, a prescindere che poi i giornali pubblicassero o meno le notizie.

La pubblicazione, infatti è una scelta dell’editore, ma il ruolo dell’addetto stampa è quello di informare sugli avvenimenti in programma.

Purtroppo non è sempre stato così: in alcuni casi ci sono stati avvenimenti importanti, come la presentazione ufficiale di una lista o di un partito di cui Oggi Cronaca non ha dato notizia perché l’addetto stampa – per motivi a noi sconosciuti – non ha inviato i informazioni, perdendo così un’occasione di avere visibilità gratis, perché come noto la presentazione delle liste è un servizio che il nostro giornale offriva gratuitamente in quanto compreso nel diritto di cronaca.

I CONFRONTI SEGRETI FRA I 4 CANDIDATI

Non ci sono mai stati, come in questa tornata elettorale, così tanti confronti fra i 4 candidati sindaco che hanno risposto a domande comuni illustrando ai presenti la loro posizione e cosa intendono fare per la città.

Come? Ci state dicendo che non avete letto nulla di questo da nessuna parte, che la cosa vi risulta nuova e che noi non abbiamo scritto niente?

Ma certo! Avete perfettamente ragione perché la consuetudine di questa campagna elettorale è stata quella di invitare i 4 candidati sindaco a parlare in riunioni private.

Associazioni produttive, di categoria, agricoltori, commercianti, sportivi e chissà quanti altri hanno invitato i quattro candidati nei loro locali facendo domande alle quali i Bardone, Chiodi, Bartalena e Barabino hanno risposto ma, non solo non ne hanno dato preventiva notizia, ma poi non hanno neppure redatto comunicati stampa sull’esito degli incontri.

Quindi, ciò che hanno detto i candidati sindaci in quegli incontri quasi “carbonareschi” lo sanno soltanto loro.

Confronti di cui la maggior parte dei tortonesi non saprà mai nulla, perché nessun giornale e men che meno il nostro che è il più letto in assoluto di Tortona, ha mai pubblicato nulla perché gli organizzatori hanno adottato tutti lo stesso moto: finita la festa gabbato lo santo.

L’AUTOGOL DELLA POLISPORTIVA

Uno di questi incontri di cui parliamo sopra è stato organizzato dalla Polisportiva Derthona ma il presidente ha pensato bene di invitare solo tre candidati escludendo – per motivazioni espresse pubblicamente nel corso della serata – il candidato di CasaPoud Orazio Barabino.

Chissà, forse credeva di fargli un dispetto, oscurandolo, ma ha sortito l’effetto contrario perché di cosa hanno detto gli altri tre candidati in quella riunione non si è mai saputo, mentre l’esclusione di Barabino è diventata di dominio pubblico con relativa esposizione mediatica di CasaPound.

SALVINI IL MOMENTO CLOU

La presenza del vice premier Matteo Salvini a Tortona è stata senza dubbio il momento più importante di questa campagna elettorale che sta terminando: tremila persone in piazza non si richiamano tanto facilmente ma l’appeal politico di uno dei maggiori leader italiani era impossibile da ignorare ed è stato sicuramente un punto a favore del Centro Destra.

Una visibilità mediatica molto importante che però è andata compensare quella che aveva avuto in precedenza il Sindaco uscente Gianluca Bardone che, a differenza del suo antagonista Federico Chiodi, aveva convocato due conferenza stampa di presentazione: una delle liste civiche e l’altra delle liste e partito che in precedenza lo avevano appoggiato.

Idea furbesca perché così ha avuto doppia visibilità e quattro articoli rispetto ai due che invece aveva ottenuto Chiodi con un’unica presentazione che comprendeva liste e candidato.

IL FLOP DI CHIAMPARINO

L’attuale candidato alla presidenza della Regione Piemonte è arrivato a Tortona per illustrare il progetto di realizzazione del nuovo Reparto di Fisiatria, dopo che, in concomitanza con la campagna elettorale, sono stati finalmente reperiti i fondi che erano stati annunciati due anni fa.

Risultato: nessun componente della Giunta-Bardone (e men che meno il Sindaco) ha preso parte all’incontro pubblico come se Chiamparino non esistesse e i candidati del Centro destra sono scesi in piazza contestandolo. Se poteva essere un occasione per cercare voti per la Regione, è stato un fallimento.

E IL FLOP DI “BELLA CIAO”

Alcuni pseudo influencer hanno cercato di contestare l’arrivo di Matteo Salvini proponendo di cantare “Bella Ciao” prima del comizio del vice premier.

Inutile dire che l’iniziativa non ha avuto successo, così come non hanno avuto successo tutti coloro che – a prescindere dalle proprie idee politiche – approfittando del loro ruolo, cercano di prevaricare, convincere e organizzare qualcosa che cozza contro l’idea di democrazia che hanno gli italiani.

CONCLUSIONI

Già dalle prime avvisaglie è sempre stato chiaro che questa campagna elettorale sarebbe stata un “affare” soprattutto tra il sindaco uscente Gianluca Bardone e il candidato del Centro Destra Federico Chiodi e noi lo abbiamo scritto in tempi non sospetti addirittura il 4 settembre del 2018 in Questo Articolo anticipando tutti.

Chi diventerà Sindaco?

Fra i tanti candidati a consigliere comunale, come avviene sempre ad ogni tornata elettorale, c’è già qualcuno che esulta ma la risposta finale si saprà solo al termine dello scrutinio.

Fare il Sindaco di una città come Tortona non è facile perché si finisce sempre per scontentare qualcuno perché le risorse non solo illimitate e un conto sono le promesse elettorali, un altro è amministrare.

Ogni sindaco è sempre stato contestato e più si avvicinava alla fine del mandato più la contestazione è stata elevata, al punto che nessuno aveva mai deciso di ricandidarsi: Bardone, sotto questo punto di vista è stato l’eccezione e gliene diamo atto: non è da tutti avere la voglia e la volontà di ricandidarsi.

Noi speriamo che – a prescindere dal colore politico – chi siederà in Comune faccia il bene dei tortonesi e metta finalmente la parola fine a questa campagna elettorale che, come tutte le campagne elettorali mette i cittadini l’uno contro l’altro in un gioco al massacro che non ci è mai piaciuto ma che, purtroppo, siamo costretti a documentare.

Angelo Bottiroli