Sono passati sei mesi e ora Maria (la chiameremo così) sta bene: lo scorso autunno la piccola, di due anni e mezzo, aveva subito una delicatissima procedura, resasi necessaria a seguito di una infezione intestale ricorrente. Lo staff della Chirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria diretto da Alessio Pini Prato ha optato, insieme alla famiglia della piccola Maria, di trattarla con trapianto fecale, che consente di sconfiggere determinate infezioni batteriche stimolando la competizione fra microorganismi invece di somministrare farmaci o chemioterapici.

Quando è giunta in Ospedale la bambina di soli due anni e mezzo era affetta da un’infezione intestinale ricorrente causata dal Clostridium Difficile, un batterio che colpisce il tratto digestivo medio provocando nausea, diarrea, febbre, perdita di appetito e dolore addominale. Poiché la piccola paziente non rispondeva positivamente alla terapia antibiotica standard, il team dell’Azienda Ospedaliera composta dai diversi professionisti di Chirurgia, Pediatria, Microbiologia, Anestesia Pediatrica e Gastroenterologia riuniti nel Centro Bosio che afferisce all’Infrastruttura per la ricerca, ha deciso di procedere con un intervento ancora poco praticato in Italia: il trapianto fecale. “Alla bimba è stato somministrato un emulsionato di feci da donatore selezionato, sottoposto a rigorosissimi controlli preventivi, veicolato nel colon dopo l’esecuzione di una colonscopia in anestesia generale – ha spiegato il Dott. Alessio Pini Prato, Direttore della Chirurgia Pediatrica –   La piccola ha tollerato bene la procedura, senza sviluppare complicanze e, anzi, ha mostrato una completa risoluzione della sintomatologia intestinale dopo solo 24 ore. La sua buona salute è stata poi confermata da oltre sei mesi di controlli che hanno sempre evidenziato la stabilità del microbiota rigenerato”.


Il trapianto fecale, pur affondando le sue radici nella medicina alternativa cinese del IV secolo, rappresenta una novità in Italia soprattutto in ambito pediatrico dove le prime esperienze sono state pubblicate solo all’estero a partire dal 2010, rimanendo però per la maggior parte aneddotiche. Nell’adulto, invece, è diventata una pratica ufficiale nel soggetto con infezioni recidivanti, ricorrenti o refrattarie alla terapia medica. Attualmente proprio all’Infantile di Alessandria si stanno conducendo alcuni progetti di ricerca mirati alla valutazione delle possibili indicazioni alternative di questa procedura, riconfermando ancora una volta il Presidio come centro di riferimento nazionale e pioneristico per la cura delle patologie digestive pediatriche mediche e chirurgiche.