Sapere che Alessandria è prima in Piemonte per numero di imprese condotte da donne e, soprattutto, che a crescere siano quelle in agricoltura è motivo di soddisfazione per ribadire come il protagonismo femminile abbia rivoluzionato l’attività agricola come dimostra l’impulso dato nelle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche nell’agricoltura a basso impatto ambientale, nel recupero delle piante e degli animali in estinzione fino alla presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica oltre che nell’agriturismo”.

Così Silvia Beccaria, responsabile Donne Impresa Coldiretti Alessandria, ha colto l’occasione dei dati divulgati dalla Camera di Commercio di Alessandria riferiti al 2018 relativi alle imprese “in rosa” del territorio: sono 9.984 e di queste 2.277 nel settore dell’agricoltura, di cui 95 quelle condotte daunder 35 e 74 con titolari straniere.


“Nell’attività imprenditoriale agricola le donne hanno dimostrato capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità” ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

Se ne è parlato anche durante il convegno organizzato da Donne Impresa Alessandria nell’ambito degli appuntamenti del Marzo Donna in collaborazione con l’assessorato e  Consulta Pari Opportunità di Alessandria.

Un momento di confronto che si è svolto proprio in Camera di Commercio, in sala Castellani, per puntare l’attenzione sul mondo femminile in agricoltura partendo da “Rice to love” un film-documento girato dal regista Stefano Rogliatti sulla condizione delle donne in Birmania, teatro di un genocidio portato avanti nel nome della “guerra del riso”.

“Lo spazio femminile – continua Silvia Beccaria responsabile Donne Impresa Coldiretti Alessandria – è un laboratorio di idee e un’opportunità di impegno verso la collettività, con una presenza costante alla quale si stanno aggiungendo anche innesti da altri settori professionali per una scelta di vita di ritorno alla terra”.

Infatti, uno degli elementi di novità è proprio l’arrivo sui campi di imprenditrici che hanno seguito percorsi formativi diversi dall’agricoltura: da scienze politiche a sociologia, da giurisprudenza a economia, da scienze della comunicazione a ragioneria, dal marketing alla consulenza aziendale.

“Le imprese femminili alessandrine – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – operano soprattutto nei comparti del vino, del riso, della frutta e dei trasformati e le imprenditrici, si occupano in particolare, anche grazie alla conoscenza di più lingue straniere, dell’ambito commerciale e di promozione dei prodotti. Le imprese rosa sono un tassello fondamentale della nostra agricoltura, hanno una duratura tenuta economica che garantisce solidità anche al patrimonio dell’enogastronomia della provincia alessandrina”.

Importante anche la “quota giovane” delle aziende femminili guidate da ragazze under 35 che hanno puntato sull’uso quotidiano della tecnologia per gestire sia il lavoro che lo studio, magari usando lo smartphone per controllare gli animali in stalla nelle pause di studio all’università oppure per gestireon line acquisti e prenotazioni in agriturismo, oppure per fare ricerche per recuperare varietà perdute di frutti locali o ancora per portare il vino Made in Italy in tutto il mondo.