Ha un nome il giovane nigeriano di 24 anni, morto sotto un treno alla stazione di Tortona nei giorni scorsi: si chiamava Jerry Prince ed era stato ospite di un centro di accoglienza a Genova.

Il riconoscimento della salma è stato effettuato da addetto del centro che si è recato a Tortona: un sacerdote che conosceva bene Jerry perché lo aveva seguito nel suo percorso dalla Nigeria a Genova dove è rimasto per oltre due anni. La salma poi è stata trasportata a Genova e domani, venerdì 1° febbraio, alle 11,30 presso la chiesa dell’ Annunziata si terrà il rito funebre con l’ultimo saluto.


Jerry era molto conosciuto a Genova, soprattutto in certi ambienti vicino alla chiesa: aveva conseguito la laurea in Nigeria e una volta in Italia
 aveva avuto tre borse lavoro, aveva lavorato ed era stato accompagnatore e volontario per la scuola della pace a Sant’Egidio.

Aveva anche chiesto asilo politico, ma la sua domanda, dopo due anni e mezzo di permanenza in Italia era stata bocciata perché evidentemente non rientrava in quelle categorie previste dalle norme.

Il giorno del decesso, secondo quanto appreso, avrebbe dovuto ritornare a Genova per un incontro al Centro di Accoglienza quando è stato investito dal treno ed è morto.

Fin qui i fatti di una storia triste di un giovane come tanti altri la cui vita è stata stroncata da una morte improvvisa.

Poi ci si può chiedere cosa ci facesse a Tortona, se effettivamente sia stato investito dal treno mentre attraversava i binari o se abbia deciso di suicidarsi e in quest’ultimo caso perché venire fino a Tortona e non farlo a Genova, ma sono tutte domande che non serviranno a riportare in vita il giovane.