Domani, 10 ottobre, si svolgerà nel Salone di Rappresentanza dell’Azienda Ospedaliera il primo appuntamento di Ospedale Incontra, iniziativa aperta a operatori, associazioni e cittadini per illustrare le attività dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria che integrate con l’ASL AL, restituiscono al cittadino un percorso integrato di cura.


A partire dalle ore 16, nel Salone di Rappresentanza, dopo i saluti del Direttore Generale Giacomo Centini, i colleghi della Struttura di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera, in collaborazione con l’ASL AL e l’ASL AT, presenteranno fino alle 18 le loro attività. Il primo incontro intende infatti valorizzare i servizi erogati dal Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale, anche alla luce dei 40 anni di Legge Basaglia: una legge che chiudendo i manicomi, ha restituito prima di tutto diritto, cittadinanza, dignità alle persone.

Il primo intervento sarà di Caterina Corbascio, Direttore Dipartimento di Salute Mentale Interaziendale ASL AT, ASL AL, ASO AL, a cui seguiranno le voci dei rappresentanti delle Associazioni di Volontariato (Cerchio Aperto, Di.A.Psi, Il Tiretto, Pienamente Sconnessi) che collaborano strettamente con il Dipartimento di Salute Mentale Interaziendale. Seguiranno poi i vari responsabili, che si altereranno per illustrare le attività di ciascun settore: Paolo Casamento responsabile della Salute Mentale dell’ASL AL, Daniela Costa ASO AL, Antonella Mombello ASL AL, Ennio Piantato già Primario ASO AL, Massimo Prelati ASO AL, Sergio Raffaelli ASO AL, Gabriella Sala ASL AT, Patrizia Santinon ASO AL.

Patrizia Santinon, responsabile della Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, ricorda: “L’assistenza psichiatrica è indissolubilmente legata alle politiche di tutela della cittadinanza, di integrazione e promozione di una migliore qualità di vita. A quarant’anni dalla 180 lavoriamo tra vecchi e nuovi margini che corrispondono all’accresciuta lista delle eteropie come spazi di attuazione fisica degli ideali di una società o dei suoi stigmi e rifiuti. Lavoriamo insieme per averne consapevolezza e per rilanciare l’idea di  una salute mentale di comunità esposta al rischio di depotenziamento materiale e culturale”.