Caro Direttore,

come sa, sono un modesto pensionato e probabilmente a causa dell’età non possiedo una elasticità mentale paragonabile a quella dei più giovani. Sarà per questo mi rimane difficile capire una questione sull’ultimo consiglio comunale. Appunto per questo le domando un poco di tempo, per condividere quanto vado a riassumere.

Dunque, nel primo punto in discussione sul tema migranti è stata presentata una richiesta  sulla situazione migranti, e sui migranti (che io interpreto come persone regolarmente presenti sul territorio in affido alle cooperative per un programma di integrazione ed inclusione sociale) ed è stato risposto con ampio dettaglio e dovizia di particolari.

Non mi pare si sia chiesto dei clandestini, quelli che bighellonano davanti alla stazione, nei giardini, che chiedono l’elemosina davanti ai supermercati, che assillano nei parcheggi eccetera… forse per chi ha presentato l’interrogazione la presenza degli irregolari, che, sembrano numericamente ben superiori ai migranti, non rappresenta un problema?

Forse perché una marea questi sono arrivati durante gli anni di governo di centrodestra?

A volte può sembrare strategico alzare polveroni con una bufala, ma nella mia modesta opinione se si trovassero temi concreti sulla quotidianità da portare in consiglio comunale ne avremmo beneficio tutti, e forse, per primi, proprio i consiglieri di minoranza.

Alla fine, dopo le risposte di Assessore e Sindaco su quanto da loro richiesto, indispettiti abbandonavano l’aula. Tuoni e fulmini, anatema su di voi, siete amministratori brutti e cattivi, che non ascoltate la minoranza, che non date la possibilità di discutere.

Ma come? Hanno snocciolato dati gli amministratori, sono intervenuti assessore e sindaco… Più di così…

Ma questo evidentemente alla minoranza non basta.

Scene pittoresche spesso utilizzate dai bambini ma che forse non si addicono a chi deve rappresentare le persone che li hanno votati,

O sbaglio?

In tanti anni che sono al mondo non ho mai visto in Politica agire col motto “Non ti sto più amico e vado via”.

Forse la politica di oggi (volutamente con la  P minuscola) non è più quella di un tempo, però, dai, su, ragazzi, sforziamoci di crescere, che là fuori c’è una parte della città che in voi quattro anni fa ci ha creduto, e l’alibi “non ci fanno lavorare” sembra solo una foglia di fico.

Altrimenti con quale faccia potete ripresentarvi alle prossime elezioni?

Perché, malgrado tutto, volete ripresentarvi, vero?

O sbaglio?

L’Arguto Tortonese