La Tubercolosi uccide quasi due milioni di persone all’anno (4) e si trasmette con semplice colpo di tosse: i bacilli volano nell’aria, entrano nei polmoni  e l’infezione ha inizio.

Fino fino a poco tempo fa, in Italia, era stata praticamente debellata e non esisteva quasi più, grazie soprattutto ai vaccini.

Adesso però è ritornata.

Sono ben 44, infatti, i casi di tubercolosi registrati in provincia di Alessandria sul territorio dell’ ASL durante il 2017. Forse anche per questo che la Regione Piemonte ha avviato un programma straordinario di controlli rivolto ai profughi, tra i quali si contano a livello regionale 226 dei 353 casi totali di tubercolosi nella suddivisione per ASL di residenza. I migranti vengono espressamente indicati dal Servizio di riferimento regionale di epidemiologia SEREMI come un gruppo ad alto rischio di sviluppo della tubercolosi attiva.” (1)


I dati sono appena stati pubblicati su Epicentro, il portale dedicato all’epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità, nel report dedicato al Piemonte (2). Il sistema informativo di sorveglianza delle malattie infettive raccoglie le notifiche obbligatorie previste dal D.M. 15/12/90 e le informazioni rilevate dai sistemi di sorveglianza speciali attivi a livello regionale. Tutte le segnalazioni si riferiscono a casi di malattia infettiva confermati e rispondenti alle definizioni previste dal Decreto ministeriale e sono, pertanto, totalmente attendibili.

A fine articolo riportiamo un’interessante tabella che i lettori possono consultare, ma riguardo alla tubercolosi e la connessione con i richiedenti asilo, il rapporto recita testualmente:

“Nel 2016, il tasso di incidenza di malattia più elevato (19 casi per 100.000; 85 casi) si registra nei giovani tra i 25 e i 34 anni, valore doppio rispetto a quello osservato nella popolazione adulta. Malgrado la quota di stranieri sul totale dei casi si mantenga alta (59%, 226 diagnosi nel 2016), la riduzione registrata negli ultimi 15 anni in regione (-15 casi in media l’anno) riguarda anche le persone nate all’estero, prevalentemente originarie di Paesi dove la malattia tubercolare è endemica. Nel 2016, sono giunti via mare nel nostro Paese oltre 181.000 profughi, accolti nell’ambito del Programma Triton Frontex; con oltre 176.000 presenze sul territorio nazionale. In Piemonte, gli arrivi nell’anno hanno superato le 10 mila unità e le presenze registrate a fine giugno erano 9.659.
I profughi rappresentano una piccola quota della popolazione a livello nazionale e regionale, ma costituiscono per una serie di motivi un gruppo ad alto rischio di sviluppo della tubercolosi attiva: principalmente per la provenienza da Paesi a elevata incidenza di tubercolosi e per le drammatiche condizioni di viaggio e di vita che precedono l’arrivo dei profughi in Italia. Dalla metà del 2015, la Regione Piemonte ha adottato un programma mirato di screening per la ricerca della tubercolosi attiva rivolto ai profughi. Il programma ha permesso di aumentare la tempestività delle diagnosi delle forme respiratorie di tubercolosi identificando precocemente anche i casi di tubercolosi meno contagiosi. Nel 2016, sono state segnalate 40 tubercolosi respiratorie nei profughi accolti in regione, di queste 35 sono state diagnosticate nell’ambito programma regionale.”

Nel settore delle malattie contagiose e trasmissibili per via alimentare i maggiori focolai sono quelli da Clostridium con 102 contagi, 23 di Epatite A, 50 di salmonellosi, 18 infezioni intestinali da campylobacter, 11 casi di legionellosi. Tra le malattie contro le quali è possibile la vaccinazione, 19 casi di morbillo e 419 di varicella. Numerosi casi di scabbia (61) che, sebbene non sia pericolosa, è una malattia altamente contagiosa. La mononucleosi infettiva conta 26 casi nel territorio della ASL AL.

Epatite A e Salmonellosi sono malattie a trasmissione alimentare (MTA) che costituiscono un rilevante problema per la sanità pubblica, per l’elevata morbosità e mortalità nella popolazione generale, per questa ragione vi sono programmi di costante monitoraggio da parte delle ASL.

Il batterio Legionella è presente negli ambienti acquatici naturali e artificiali (acque sorgive, fiumi, laghi, fanghi, ecc) e in quelli artificiali (come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine). Questi ultimi possono rappresentare la fonte di amplificazione e disseminazione del microrganismo creando una condizione di rischio per la salute delle persone. Nel 2017, in tutto il Piemonte, i casi di legionellosi segnalati sono 112, con una lieve crescita dell’incidenza di legionellosi negli ultimi 15 anni (2003-2017), più marcata a partire del 2012. La frequenza cresce significativamente tra i casi comunitari, in particolare a partire dal 2012 (8 casi in più in media l’anno). (3)

Annamaria Agosti


 

Prima di passare alla tabella sulle malattie dell’Asl, una doverosa precisazione: QUESTO NON E’ UN ARTICOLO RAZZISTA ma semplicemente un articolo che si basa su dati oggettivi. Nessuna strumentalizzazione da parte nostra.

 

CLASSI I – III DM 15/12/90 ASL AL CLASSE V DM 15/12/90 ASL AL
Malattie infettive distinte per ASL di residenza/domicilio Malattie infettive distinte per ASL di residenza/domicilio
Botulismo 1 Acariasi (scabbia) 61
Dengue 1 Affezioni oculari 2
Diarrea infettiva 4 Altre infezioni intestinali e
intossicazioni alimentari
14
Epatite A 23 Altri esantemi e infezioni virali 5
Epatite B 3 Altre infestazioni da artropodi 1
Epatite NANB 1 Aspergillosi 4
Febbre tifoide 2 Bartonellosi (graffio di gatto) 1
Influenza con isolamento virale 1 Campylobacter (infezione
intestinale da)
18
Legionellosi 11 Chlamydia (malattia da) 1
Leishmaniosi viscerale 3 Citomegalovirus (malattia da) 1
Listeriosi 2 Clostridium spp (infezioni e
intossicazioni da)
102
Malaria 8 (Infezioni intestinali da) E.coli
enterotossico
1
Meningite meningococcica 2 (Infezioni intestinali da) Yersinia
enterocolitica
1
Meningo-encefalite virale 8 Giardiasi 1
Micobatteriosi non tubercolare 3 Herpes zoster 7
Morbillo 19 Impetigine 1
Parotite epidemica 4 Mononucleosi infettiva 26
Pertosse 3 Parassitosi (agenti etiologici
vari)
6
Rickettsiosi 1 Pediculosi 8
Salmonellosi non tifoidea 50 Setticemie e altre mal inv non
prev con vacc
7
Scarlattina 71 Tinea (micosi da) 5
Sifilide 7 Altre micosi 2
Tubercolosi 44
Varicella 419