Flavio Speranza aveva 67 anni ed era andato in pensione da poco più di un anno, ma la pensione non ha potuto godersela a fondo perché un infarto fulminate gli ha stroncato la vita.

E’ accaduto ieri sera, all’interno della sua abitazione, dove Flavio abitava insieme alla moglie. A quanto pare il decesso è avvenuto proprio sotto gli occhi della consorte.

Flavio era molto conosciuto a Tortona dove è stato ed era un personaggio memorabile. Dopo i trascorsi giovanili burrascosi come sessantottino è stato assunto prima come Funzionario dell’Ispettorato Monopoli di Alessandria dove ha rivestito per molti anni il ruolo di vice capo ufficio, poi si è fatto trasferire all’Ufficio delle Entrate di Tortona dove è stato responsabile del settore informatico.

E’ stato sindacalista della Cgil e presidente del Circolo Legambiente di Tortona. Negli ultimi anni la sua passione per il teatro amatoriale lo ha portato a frequentare diversi corsi teatrale e a d esibirsi in pubblico, cosa di cui certo non aveva paura essendo già molto avvezzo.

Oltre alla moglie, già dipendente dell’Asl, lascia il figlio Peter.

Flavio era ateo per cui il rito funebre si terrà direttamente presso il cimitero di Tortona giovedì 4 ottobre alle 15 in via Rinarolo.

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Fin qui la cronaca nuda e cruda del giornalista, ma chi scrive conosceva molto bene Flavio Speranza perché con lui ha diviso diversi momenti, sia al lavoro presso l’Ispettorato di Alessandria, sia come volontari di Legambiente, a cui ho lasciato la presidenza quando l’essere giornalista era inevitabilmente incompatibile con la presidenza di un’associazione ambientalista che, come tante associazioni del genere, non era considerata apolitica ma di sinistra e un giornalista obiettivo non può essere etichettato.

Negli ultimi anni io e Flavio non ci siamo frequentati molto, però l’ho conosciuto sotto tanti aspetti ed era una bravissima persona.

Sembra strano parlare così di un ex sessantottino, come era lui poi, tuttavia credo che una delle sue migliori qualità fosse la dialettica e l’apertura mentale che dimostrava di avere. E non sempre solo per apparenza, anzi.

Il suo ultimo pensiero lo ha dedicato alla politica: alle 8,29 del giorno della sua morte Flavio scriveva sul suo profilo FB “Naturalmente Moscovici sarà altrettanto duro con Macron che vuole sforare al 2,9%; non amo questo governo ma amo ancora meno i due pesi e due misure” ignaro che quelle sarebbero state le sue ultime parole scritte.

La sua morte mi ha colpito perché non me l’aspettavo. Di lui ho un ottimo ricordo, soprattutto nelle tante giornate in cui io e lui ci siamo recati in giro per mezzo Piemonte e in Lombardia, a fare sopralluoghi per aprire nuove tabaccherie.

Tante ore in macchina, a chiacchierare, di tutto e di tutti.

Già, perché con lui potevi parlare di qualsiasi argomento, persino di religione e di chiesa. Aveva le sue idee, certo, come abbiamo tutti noi, ma era un personaggio atipico, poliedrico e unico nel suo genere, che mancherà a tantissime persone, me compreso.

Angelo Bottiroli