Chi è più razzista? Coloro che preferiscono gli italiani o chi non tollera questa preferenza e un modo di pensare diverso?

E’ giusto che certe persone debbano essere  privilegiate rispetto ad altre?

Ed è giusto condannare chi privilegia queste persone?

Non sono entrambi razzisti?

E chi è più razzista dei due?

Sono le domande che sorgono spontanee guardando ciò che sta succedendo a Tortona con due fazioni opposte che rischiano di creare tensione.

Ma andiamo con ordine: Casapound, partito di estrema destra, ricnosciuto dall’ordinamento dello Stato, attraverso alcuni giovani Tortonesi che si sono “sbattuti” per oltre due anni facendo anche cose utili per la città come “Azione Tortona” hanno deciso di aprire una sede del partito in Puricelli, in vista delle prossime elezioni comunali nella speranza di riuscire ad ottenere almeno i voti per eleggere un consigliere comunale.

L’inaugurazione è prevista alle 19 in via Puricelli, nel centro della via Emilia, cuore di Tortona.

Il Comitato Antifascista di Tortona, già da sabato scorso ha distribuito un volantino molto duro dal titolo “Non vogliamo Casapound” che potete leggere integralmente a fine articolo. Il Comitato prepara, a quanto pare, una manifestazione antifascista che si terrà proprio il giorno dell’inaugurazione di Casapund: un “Presidio antifascista” a poche decine di metri  da via Puricelli.

Casapound preoccupa per possibili tafferugli ha allertato la Questura: “La Questura – dice Andrea Mantovani di Casapound – mi ha garantito enorme dispiegamento di forze dell’ordine perché faranno un presidio a breve distanza da noi”.

“Siamo cittadini antirazzisti, solidali, per una città molti etnica e accogliente – si legge nel volantino – la presenza di Casapound è certo un oltraggio alla città e alla memoria dei partigiani, ma non si vive di solo ricordi. La resistenza va praticata ogni giorno. Non ci fanno paura i fascisti, ci fanno paura quelli che non dicono nulla e non vedono nulla, quelli che ancora parlano di “ragazzate” perché il fascismo ed il razzismo non sono opinioni che si possono manifestare liberamente nelle città: sono un crimine condannato dalla nostra storia Liberazione e dalla nostra costituzione. È sempre tempo di resistenza.”

Ma additare Casapund e non tollerarne la presenza, non è comunque una forma di razzismo?

La risposta ai cittadini.

Angelo Bottiroli



 

La stupenda foto in alto è stata tratta da dirittiglobali.it

DI SEGUITO IL VOLANTINO