I Carabinieri della Stazione di Gavi hanno proceduto, d’iniziativa, alla perquisizione dell’abitazione di una famiglia del luogo, sul cui terrazzo qualcuno aveva notato la presenza di piantine “sospette”, ben visibili anche dall’esterno, dalle caratteristiche foglie a margine dentellato. In effetti, avuto accesso nell’abitazione, i militari hanno subito percepito l’acre odore della “cannabis”, rinvenendo sul terrazzo le piantine ritratte nella foto, le cui foglie, una volta essiccate all’aria, diventano “marijuana” e vengono “usate” generalmente associate al tabacco e fumate per il loro effetto psicotropo correlato in particolare al tetraidrocannabinolo, sostanza meglio nota con l’acronimo THC, presente, tra le altre, nella “cannabis sativa”.

In questo caso, il rinvenimento all’interno della stessa abitazione di ulteriore sostanza stupefacente tipo “hashish” e di un bilancino di precisione, ha convinto i militari che la presenza dello stupefacente non fosse limitata ad un “uso personale” ma, in realtà, fosse propedeutica ad un’attività di spaccio per così dire a “gestione familiare”, per cui a carico dei suoi occupanti: padre, madre e figlio, è scattata la denuncia in stato di libertà ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. 309/90, che prevede in caso di condanna pene decisamente severe.