Più che “nuova” è un ritorno gradito.

Ci riferiamo alla nostra collaboratrice, la tortonese Annamaria Agosti,  che dopo un felice periodo come preziosa cronista di prestigiose testate online a carattere nazionale, ha deciso di ritornare al giornale di casa, quello che l’ha formata   che forse, più di altri, ha una linea editoriale trasparente e senza preclusioni.

Un gradito ritorno che salutiamo molto volentieri e che avviene in occasione dell’ottavo compleanno di Oggi Cronaca: era il 20 settembre 2010, infatti, quando il nostro giornale iniziava le pubblicazioni.

Ogni anno, in occasione di questa ricorrenza vi proponiamo sempre delle novità e quest’anno sono due: il raddoppio dello spazio dedicato a Tortona e al Tortonese e il ritorno di Annamaria Agisti, di cui avete già avuto modo di apprezzare la prima inchiesta sulle slot a Tortona, che apre dubbi sul riciclo di denaro sporco proprio nella nostra zona.

Abbiamo deciso di salutare Annamaria che avrà il delicato compiti di realizzare inchieste giornalistiche con un’apposita intervista.

Da cosa nasce il giornalismo d’inchiesta?

Sicuramente da una passione per la legalità, coltivata attraverso una rigorosa selezione delle fonti documentali. Bisogna essere un po’ detective nel DNA. In gioventù il mio sogno era di entrare in magistratura. Poi la vita mi ha portata su percorsi differenti, ma quel “pallino” non mi ha mai abbandonata. L’ho messo a frutto con l’abilità giornalistica.

 

Qual è il ruolo di un giornalista d’inchiesta?

Il giornalismo come lo intendo io deve portare all’evidenza dati, fatti e situazioni e permettere al lettore di farsi una propria opinione su cosa sta accadendo nel proprio territorio. Contestualmente, deve rappresentare un valido input per chi è nella possibilità di agire su queste evidenze o indagare. Certo, non tutti sono disposti a pubblicare questo tipo di materiale per timore di ritorsioni. Ad esempio, dai giornali di Tortona ho ricevuto sempre e solo dei “no”, più o meno cortesi. Per questo ringrazio Oggi Cronaca, a cui devo molto.

 

Nell’ultimo dossier evidenzi possibili infiltrazioni del malaffare sul territorio tortonese…

I dati che ho elaborato parlano da sé. Le evidenze dei rapporti ispettivi di Bankitalia espongono con sconcertante chiarezza una correlazione tra il volume di puntate alle video slot (per le modalità di utilizzo fraudolento al fine di riciclare denaro contante in maniera formalmente legale) e scenari di infiltrazione di attività illegali. Le giocate alle video slot di Tortona sono al di fuori di ogni parametro giustificabile dal reddito pro capite o dal tessuto produttivo, anche stando “larghi” e ipotizzando una quota parte di riciclo del “nero”, Qualcosa sembra non andare, e chi di dovere ha in questo modo dei dati da cui partire per approfondimenti che non spettano ai giornalisti.

 

Perché esporsi in questo modo, toccando argomenti estremamente delicati?

Il salva schermo del mio PC ha le immagini dei giudici Falcone e Borsellino. Ogni volta che mi metto al lavoro sui dati ho il loro esempio davanti ai miei occhi: se trovo qualcosa, anche estremamente delicato, non posso tacere. Perderei il rispetto di me stessa. Loro ai miei occhi erano e rappresentano tutt’ora, giorno dopo giorno, un modello da seguire. L’unico in cui mi riconosco.

 

Hai altri dossier in elaborazione?

Naturalmente sì. Altri se ne aggiungeranno man mano che dovessero emergere notizie di rilievo sulle quali trovo spunto per approfondimenti e ricerche. Lo ritengo un modo per dare il mio contributo a rendere Tortona un luogo migliore, nella mia piccolissima parte di cittadina consapevole e attiva. Usciranno sul giornale man mano che sono pronti.